"Ho preferito appendere il vessillo della pace Non abbiamo più bisogno di assistere a guerre"

Marzio Mengucci, 75 anni, papà dell’assessore comunale Sara, noto in città per il suo impegno politico "con spirito indipendente" nel Pci prima e nel Pd poi (per vent’anni consigliere comunale anche nella giunta Stefanini e poi consigliere provinciale).

Mengucci, perché ha rimosso la bandiera?

"Perché bisogna dire basta alla guerra e sì alla pace. Per questo l’ho tolta e l’ho sostituita con una bandiera della pace che adesso sventola nella cooperativa"

Ma con tutto quello che sta succedendo in Ucraina che disturbo dava quella bandiera?

"Non era espressione di pace. Qui siamo di fronte a una guerra tra oriente e occidente con l’Ucraina nel mezzo. Perché è vero che la Russia è una dittatura, ma è anche vero che il presidente ucraino sta sbagliando i suoi calcoli e sta trascinando il suo popolo in una situazione gravissima"

Cosa intende dire?

"Intendo dire che un presidente quando fa scelte deve pensare alle conseguenza che esse comportano per la sua gente e la scelta di andare in guerra è stata una sfida di cui adesso il suo popolo paga le conseguenze"

Lei quindi giustifica l’aggressione russa?

"No, ci mancherebbe, anzi, la Russia incarna lo spirito di Hitler e Mussolini: il primo ha aggredito i popoli, il secondo ha mandato gli italiani a combattere in canottiera in Russia e penso a quei ragazzi russi che pensavano a esercitazioni e si sono trovati in guerra. Io non giustifico affatto quello che stanno facendo i russi. Il problema è più vasto".

Ovvero?

"Bisognava salvare quella parte di Unione sovietica che pensava al popolo e invece si è cancellato tutto. Ora gli equilibri sono da ridisegnare, la Russia è una terra dove la povertà è molto diffusa e la guerra è tra Est e Ovest. Il mio messaggio è: vogliamo la pace, non la guerra, per questo ho rimosso la bandiera dell’Ucraina sostituendola con quella della pace"

d.e.