"I contagi sono fuori controllo Le squadre Usca non bastano più"

Alessandro Diana, 30 anni, medico di famiglia che da un anno sostituisce una collega ammalata: "I sanitari riescono a vedere nelle case solo i pazienti gravi, la variante del virus è subdola e aggressiva"

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Dottor Alessandro Diana, medico di famiglia, qual è la situazione Covid dal suo punto di vista?

"I contagi sono fuoricontrollo"

Cosa sta succedendo?

"Non riusciamo assolutamente a controllare i contagi. Il Covid si sta diffondendo con maggior rapidità rispetto al passato, probabilmente a causa della variante inglese che è molto più contagiosa della precedente e che ha abbassato notevolmente l’età rispetto a un anno fa. Gli ultimi due pazienti hanno 61 e 50 anni. Il fatto è che la gente pare non avere capito la gravità del momento"

Perché?

"C’è troppa gente in giro. Mi vengono i brividi quando sento dire da qualcuno che non porta la mascherina perché gli dà fastidio. Questo Covid è molto aggressivo. Io un anno fa la mascherina me la sono cercata quando ancora non esisteva e quando a 30 anni mi sono trovato a gestire un ambulatorio al posto di un collega malato: l’ho indossata e mi ha salvato la vita. E ancora la indosso pur essendo vaccinato"

Quanti pazienti gravi ha avuto ultimamente?

"Una decina bisognosi di ossigeno, due casi disperati, tanti altri con sintomi medio gravi, altri meno importanti, ma è difficile capire. La variante è subdola. Se prima il Covid toglieva odori e sapori, e uno capiva subito di essere stato contagiato, ora invece tutto comincia con mal di testa e mal di schiena e molti non ci fanno caso, vanno a lavorare o escono ugualmente, magari senza mascherina o sempre con la stessa, e contagiano altre persone. Capite che contenere i contagi diventa molto difficile così"

Chiedete ancora l’intervento delle squadre di medici Usca (Unità speciali di comunità assistenziali) nelle case?

"Sì, ma non ce la fanno a vedere tutti i pazienti che restano a casa in attesa. Vanno dai più gravi. Difficile anche fare diagnosi. Mi è capitato di un paziente visitato dai medici Usca che al mattino aveva una situazione medio-grave, mentre la sera era in terapia intensiva"

Come si cura questa variante del Covid?

"Per la fase lieve paracetamolo, poi si passa ad antinfiammatori e aspirina per la tosse, con l’aiuto degli integratori di vitamina C e D. In caso di difficoltà respiratoria o tosse sibilante, si inizia il cortisone. Con catarro scuro e febbre alta si passa all’antibiotico per evitare rischi di sovraesposizione batterica. Se invece la saturazione scende a 91 o 90, allora c’è bisogno di ossigeno e ospedale. La saturazione deve essere sempre superiore a 94, per una persona anziana 92-93"

Come medico di famiglia si sente abbandonato in prima linea come un anno fa?

"Mi sento non aiutato, vittima della burocrazia e dell’appesantimento delle pratiche. Ci sono sempre più moduli da compilare. Ci chiedono di fare i vaccini ma non c’è chiarezza"

Un esempio?

"Leggo che le persone da 70 a 79 anni possono già prenotarsi ma la procedura non è attiva. Inoltre hanno vaccinato i soggetti estremamente vulnerabili, ad esempio trapiantati oncologici, ma non erano compresi i soggetti fragili come ad esempio i cardiopatici. La Regione dovrebbe ascoltarci di più"

I suoi pazienti hanno avuto più problemi con il vaccino Astrazeneca rispetto a Moderna o Pfizer?

"No"

Davide Eusebi