Il ’Correggio ritrovato’ che Fano si fece scappare

L’incredibile storia della ’Sant’Agata’, per anni in casa Fucci, riscoperta per caso da Dario Fo nel 2004. "Nessuno in città la volle comprare"

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Conservato per oltre un secolo a Palazzo Fucci di Fano, poi riscoperto per caso da Dario Fo e infine lasciato andare dalle istituzioni cittadine senza troppi rimpianti. Parliamo del ‘Correggio di Fano’, che sarà tra le opere protagoniste domani sera alle 21.15 su Art Night, il programma di Rai Cultura in onda su Rai 5 che traccerà, nell’anno di Parma-Capitale italiana della Cultura, il ritratto di due grandi artisti rinascimentali: il Correggio (Antonio Allegri) e il Parmigianino (Girolamo Francesco Maria Mazzola). Tra gli intervistati la presidente della Carnevalesca Maria Flora Giammarioli che racconterà di come una delle opere di Correggio, la "Sant’Agata", dipinta tra il 1525 e il 1528, sia arrivata fino a lei e sia stata custodita per oltre un secolo a palazzo Fucci, dimora della sua famiglia. Oggi la piccola ma preziosa tavola (29x34 ccentimetri) è esposta nel Museo Civico di Correggio (nella didascalia è indicato che fu della famiglia Fucci di Fano) grazie alla Fondazione e all’associazione Amici del Correggio che l’hanno acquistata dalla famiglia Fucci.

"Prima che l’opera lasciasse definitivamente la città – racconta Giammarioli – ho preso contatti con la Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, mi risposero che in quel momento non potevano intervenire". Della "Sant’Agata", che per oltre un secolo è stata appesa nel salotto di casa Fucci e della cui bellezza hanno goduto diverse generazioni di fanesi, oggi la città, purtroppo, non conserva più nulla. Secondo fonti ufficiose sarebbe stata stimata sui centomila euro. Pare che il Comune non si sia neppure interessato all’acquisto del catalogo (curato dallo storico dell’arte Claudio Paolinelli) della mostra che Senigallia, nel 2018, ha voluto dedicare alla Sant’Agata prima della sua partenza alla volta di Correggio. "Una mostra che ebbe – commenta Paolinelli – un vero successo di pubblico e di critica". La mostra (allestita dal professor Giuseppe Adani) dal titolo "Il Correggio ritrovato" focalizzava l’attenzione sul valore di quella tavola e sulla sua incredibile storia.

La ‘Sant’Agata, infatti, alla metà dell’800 dall’Inghilterra (dove non si sa come fosse arrivata), compare a Senigallia, donata al medico Angelo Zotti, prozio di Carla Fucci, mamma di Maria Flora Giammarioli. "Sembra – ricorda la presidente della Carnevalesca – che l’allora professor Zotti avesse salvato la vita ad un gentiluomo inglese con un intervento a cuore aperto. Lui per riconoscenza gli regalò il dipinto". "Alla morte del medico, la moglie, ‘zia Alexina’, si trasferì dai parenti di Fano, i Fucci, portandosi dietro l’opera. A ‘riscoprirla’, nel 2004, fu il premio Nobel per la Letteratura Dario Fo che, proprio in quegli anni aveva assunto la direzione del Carnevale di Fano. "Lo portai a casa mia – ricorda Maria Flora – e lui rimase colpito dalla Sant’Agata".

Fu proprio grazie a Fo che l’opera fu restaurata dalla grande Pinin Brambilla Barcilon (nota per il restauro dell’Ultima cena di Leonardo)". "La donna ritratta – spiega Paolinelli – potrebbe essere Geromina, moglie bellissima del Correggio che sposò giovanissima e nel tempo divenne sua modella prediletta". Non solo la "Sant’Agata" è tornata a Correggio, ma Giammarioli ha anche donato alla biblioteca antonelliana di Senigallia una foto d’epoca del dottor Zotti e della zia Alexina. "Un ulteriore gesto – commenta Paolinelli – della generosità della famiglia Fucci nei confronti delle istituzioni pubbliche".

Anna Marchetti