Il dottor De Santi in pensione "Ma che voglia di restare"

Ieri è stato l’ultimo giorno in ambulatorio per il medico di base pesarese. Durante la pandemia, con don Giuseppe, organizzò le vaccinazioni in oratorio

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Stamattina è stato visto aggirarsi per l’ambulatorio di via Branca con fare distratto e scatoloni semivuoti. La giustificazione era che doveva sgomberare la scrivania per passare il testimone al giovane collega, ma l’impressione è che Danilo De Santi, 70 anni il 14 dicembre, medico di medicina generale dal 1978, in pensione, davvero, non abbia voglia di andarci. Sarà per quei bigliettini e messaggini che hanno cadenzato tutta la giornata di ieri, tecnicamente l’ultima in ambulatorio, e che ben più delle bottiglie di vino e delle Montblanc collezionate in 44 anni di professione, gli hanno stretto il cuore. Tra i messaggini c’era ad esempio quello di don Giuseppe Fabbrini, il paziente ma anche il braccio destro nelle macro-sessioni vaccinali all’oratorio, oppure quello della direttrice del distretto Elisabetta Esposto, che l’ha rigraziato per l’impegno nelle case di riposo, e poi quello che l’ha commosso più degli altri, perché diceva: "Grazie perché sei stato l’unico che si è preso cura di me". Perché tra il curare e il prendersi cura, c’è una bella differenza. "Dico la verità, se fosse arrivata la comunicazione che mi permetteva di aspettare ancora un po’, sarei stato contento".

Ma come, dottore, state sempre a lamentarvi voi medici di base...

"E’ la burocrazia che è pesante. I pazienti no".

Quindi niente pantofole?

"Assolutamente no. Al di là di qualche proposta ho una specializzazione in gastroenterologia, continuerò in questo campo"

Quest’anno lasciano dei pezzi da 90 della Medicina generale: a febbraio Paolo Drago, ora lei, poi toccherà a Roberto Bracci... Una bella eredità per le nuove leve

"Sì è vero ma sono giovani in gamba e con voglia di fare".

Il ricordo più bello?

"Uno di trent’anni fa, quando partii per il Togo e rimasi un mese in missione con i comboniani... E uno dello scorso luglio, quando ho fatto la quarta dose a una signora di quasi 114 anni".

E il più brutto?

"Quando presi il Covid nella prima ondata, fui uno dei primi e dovetti lasciare i pazienti. Tra l’altro in quel periodo ne persi 78 per via del virus, fu molto dura non esserci". Non è abituato a non esserci, De Santi. E infatti, anche oggi, c’è.

Benedetta Iacomucci