Il Medioevo e la cristianità nelle nostre vite

Medievalia celebra la sua uscita n. 250 e 5 anni di attività. Un lustro dedicato al Medioevo. La storia medievale è un avvicendarsi di imperatori, papi, accordi di pace, alleanze, crociate? Assolutamente no. Se da questa rubrica fosse emerso un messaggio simile allora il senso della colonnina settimanale di 1800 battute, chiamata Medievalia, sarebbe stato travisato.

Il senso della rubrica è proprio quello di spiegare come gran parte della quotidianità e della nostra società sia forgiata nel Medioevo e come quel periodo storico ci accompagni silenziosamente ogni giorno. Si ritiene che le basi della società europea siano scolpite nell’etica greca. In quella cultura ellenistica che si è espressa attraverso filosofi, matematici, autori di tragedie. Ugualmente il mondo romano (che tanto ha attinto da quello greco) dovrebbe costituire l’ossatura della penisola italica; in un momento storico in cui si sentì il bisogno di "propaganda italica" (esattamente cento anni fa, all’esordio del Ventennio fascista) fu scelto proprio il mondo romano a emblema dell’Impero italiano.

È errato cercare le radici della nostra società, completamente, all’interno della romanità. La cultura attuale, sebbene sia passata soprattutto attraverso l’Illuminismo, il Positivismo il Razionalismo etc. è ancora densa di Medioevo. Il Medioevo si stacca dalla classicità, nettamente, per il suo essere cristiano. Il paganesimo fu abbandonato e il Dio unico prese a governare una società non più modellata sull’etica antica, ma interamente sui valori cristiani che spinsero alla vita giusta, per accedere alla pace verso un Aldilà che era vera vita. Ne riparlerò più approfonditamente: è il cristianesimo medievale che ancora permea la quotidianità, in molti nostri gesti inconsapevoli e dobbiamo prenderne atto.

(puntata 250)

Daniele Sacco