"Il miglior regalo di Natale è un disco". Parola di recordman: lui ne ha 56mila

Massimo Giannini, pesarese di 53 anni, è uno dei massimi collezionisti di vinili, ma non soltanto. "Il più antico risale agli anni ’20, il primo lo comprai nel 1985 e da allora non mi sono più fermato"

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"Per Natale regalate un disco, non lo fa più nessuno e avrebbe un grande valore affettivo e culturale". L’appello non viene da uno qualunque, ma da Massimo Giannini, 53 anni, pesarese, uno dei massimi collezionisti di dischi in Italia: nella sua discoteca a Pesaro ne ha 56mila, il più antico risale agli anni ’20.

Giannini, che senso ha regalare un disco oggi?

"Vuol dire regalare una emozione. Il vinile sta ritornando un po’ di moda per fortuna ma è pur sempre per pochissimi, il cd sta sparendo. Comprare un disco vuol dire salvare un valore culturale pari a un libro. Un disco si tocca, puoi guardarlo, scegliere ogni volta di ascoltarlo, puoi accompagnarlo con la puntina allo stereo o riporlo nel suo mobile dedicato. Ma soprattutto acquistando un disco si contribuisce a salvare un settore in estinzione: casa discografica, produttore, cantante, commerciante, consumatore, questa catena va spezzandosi. Oggi i cantanti vivono con i concerti più che con i dischi, questo perché nessuno li compra più".

C’è ancora un po’ di scelta in città per chi vuole regalare dischi?

"A Pesaro ci sono solo due negozi, in via Branca il Dischi & soda e via Cattaneo il Blak Marmelade. Abbiamo perso negozi storici di dischi come la Dimar di via Rossini che era un centro di incontro di amanti della musica, dove si trovavano anche rarità. Ma hanno chiuso negozi come Pick up, e il disco d’oro"

Quando ha comprato il primo disco?

"Maggio 1985, “Tregua“ di Renato Zero".

Colleziona dischi in vinile?

"Certo, ma non solo: anche in cd, dvd e anche musicassette, tutto quello che riguarda la musica e che ora è difficile trovare".

Ad esempio?

"Lo stereo otto che è una cassetta che precedeva l’audiocassetta"

Cosa ha collezionato in tutti questi anni?

"Posso dire di avere praticamente tutto quello che riguarda il mondo del rock, dai Queen ai Rolling Stones, e specialmente della musica italiana: dai cantautori ai grandi dell’epoca come Beniamino Gigli, Nilla Pizzi, Gino Latilla, Claudio Villa, Domenico Modugno"

I dischi più antichi?

"Sono quelli degli anni venti, ma ho anche pezzi rari degli anni ’40 come Carlo Buti".

Ha mai incontrato cantautori?

"Certo, molte volte. Sono un appassionato di concerti, ho incontrato Zero, Baglioni, Gaber, Dalla, Guccini, De André , Ivan Graziani e tanti altri. Tutti mi hanno autografato i dischi che poi in questo modo hanno assunto anche un valore affettivo, perché ogni concerto è una emozione e ogni cantautore una ricchezza"

L’autografo più bello?

"Sono tutti belli, incontrare i cantanti è sempre un momento speciale, ma devo dire che quando mi sono visto arrivare a casa gli auguri di Mina per i miei 50 anni scritti su un vinile con le sue canzoni, che si chiama “Mina live“ e che contiene l’ultimo concerto del 1978, mi sono quasi commosso. Mina è una grandissima artista".

Che disco consiglia di regalare a Natale?

"Premesso che i gusti sono personali, e che dunque ognuno può scegliere, se dovessi regalare adesso un disco sceglierei un box dei Queen. Se invece vogliamo stare tra i contemporanei direi Tiziano Ferro, a chi invece piace la musica d’autore del ’900 proporrei una raccolta di Celentano degli annì ’70 e ’80".