REDAZIONE PESARO

Il Pineto ci prova, la Vis reagisce e pareggia. Al Benelli un punto d’orgoglio per i biancorossi

Ad aprire le danze sono gli ospiti: Bruzzaniti non sbaglia su punizione. Ma è Orellana a replicare e a infilare una rete da capolavoro

Ad aprire le danze sono gli ospiti: Bruzzaniti non sbaglia su punizione. Ma è Orellana a replicare e a infilare una rete da capolavoro

Ad aprire le danze sono gli ospiti: Bruzzaniti non sbaglia su punizione. Ma è Orellana a replicare e a infilare una rete da capolavoro

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VIS (4-4-2): Vukovic; Palomba, Tonucci, Bove (32’ st Peixoto), Zoia; Orellana, Obi (14’ st Di Paola), Pucciarelli, Paganini; Nicastro (40’ st Molina), Cannavò (40’ st Okoro). All. Gennari (Stellone squalificato). A disp. Munari, Zocchi, Nina, Molina, Ceccacci, D’Innocenzo, Forte, La Rosa.

PINETO (4-3-3): Tonti; Hadziosmanovic (38’ st Baggi), Villa (34’ st Marafini), De Santis, Borsoi; Germinario, Amadio (23’ st Lombardi), Schirone; Delsole (23’ st Chakir), Fabrizi, (38’ st Gambale) Bruzzaniti. All. Tisci. A disp. Marrone, Barretta, Ienco, Dutu, Giovannini, Marrancone, Nebuloso, Pellegrino.

Arbitro: Restaldo di Ivrea.

Reti: 21’ pt Bruzzaniti, 33’ pt Orellana.

Note - Spettatori 1.530 (689 abbonati, 57 ospiti), incasso 11.404 euro (7.706 + 3.698 di rateo); ammoniti Bruzzaniti, Delsole, Paganini, Amadio, Tonucci, Villa, Borsoi, Baggi; angoli 5-2; recupero 1’ + 4’.

Una cosa preziosa dentro una partita sporca. Il gol di Orellana – controllo vellutato in corsa e sinistro incrociato su lancio di Paganini – sembrava promettere la rimonta, invece la Vis non è stata capace di venire a capo di un Pineto agguerrito e motivatissimo dopo il cambio di allenatore.

Terzo pareggio di fila, la classifica si muove ma aumenta il ritardo con la vittoria. Vero è che anche stavolta ci ha messo lo zampino l’arbitro, per l’occasione l’ingegner Restaldo di Ivrea, perché la punizione che ha consentito il vantaggio ospite è un regalo grosso (Palomba in scivolata sul pallone), imperdibile per lo specialista Bruzzaniti, terzo centro da fermo dalla mattonella preferita. E con la complicità di un Vukovic (era il suo palo) ancora una volta in ritardo.

A sorpresa, Stellone ha cambiato modulo (4-4-2) e buttato dentro Obi, che non si vedeva dall’ultimo playout e comprensibilmente non ha brillato. La Vis ha faticato soprattutto nei tempi e negli automatismi del pressing, vanificato dalla precisione e dalla verticalità degli uomini di Tisci, col risultato di vedersi spesso saltata e costringere la difesa a rinculare. Il Pineto avrebbe anche potuto raddoppiare, sulla ripartenza di Bruzzaniti innescata da una sortita improvvida di Tonucci, ma Vucovic stavolta ha risposto presente, sventando il destro dell’ex Hadziosmanovic.

La vera Vis si è vista dopo il pari, e dopo il ritorno al più collaudato 3-4-1-2, con Orellana libero di svariare e meno sacrificato sulla corsia. Due palle gol enormi hanno chiuso la frazione, con Tonti grande protagonista: il portiere dapprima ha chiuso lo specchio a Zoia, dopo che Cannavò era stato messo giù in sandwich in area, poi ha smanacciato non si sa come una girata ravvicinata di Nicastro liberato da Bove.

Sul piano tecnico, la partita è finita qui. Il resto è stato una sfida di contatti e di mischie (45 falli e 8 ammoniti alla fine), con le squadre incapaci di produrre palle gol. Giusto un paio di conclusioni per la Vis, altrettante per gli ospiti, che comunque ci hanno provato fino ala fine. Per la cronaca, Pesaro ha reclamato un altro rigore nel finale (mani in area), ma di questi tempi non è aria.

Dato statistico: è stata la partita in cui gli uomini di Stellone hanno concluso di meno (7 tentativi totali, 3 in porta), escluso il debutto di Sassari. Nota incoraggiante: si è sbloccato Orellana, un quasi attaccante, e chissà che gli altri non lo seguano a ruota.