Il rettore Calcagnini alla festa dell’Unità: "Università più aperta"

"Vogliamo che l’Ateneo sia inclusivo, con i cittadini che potranno conoscere le bellezze del nostro patrimonio"

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Quest’anno La Festa dell’Unità di Urbino, fedele a un elettorato sempre più "liquido" per dirla con Ilvo Diamanti, si è svolta ogni giorno in un luogo diverso, il più adatto alla circostanza. E così quello di martedì con Giorgio Calcagnini, Rettore dell’Università Carlo Bo, ha trovato sede ideale in quell’Orto Botanico nel quale l’Ateneo svolge attività di ricerca ma si apre anche ai cittadini e ai turisti per rispondere alla Terza Missione, ovvero la ricaduta sul territorio delle sue attività.

Un luogo di sintesi dunque, come quella cui Calcagnini ha dovuto ricorrere per rispondere alla raffica di domande del nostro collaboratore Francesco Pierucci, pur spaziando dalle memorie personali ai progetti che riguardano l’Ateneo. Proprio riferendosi a questo aspetto, Calcagnini ha sottolineato la disponibilità dell’Ateneo ad aprire i palazzi più belli e importanti alle visite di cittadini e turisti.

In particolare la Biblioteca San Girolamo che presto, probabilmente entro l’anno in corso, avrà un’aula dedicata a incontri, conferenze e presentazioni aperte alla cittadinanza.

Ma il Rettore ha anche annunciato che, grazie all’arrivo di fondi provenienti dal Pnrr, più di cento milioni di euro saranno investiti nei prossimi tre anni nel definitivo recupero del Polo scientifico "Mattei" all’ex Sogesta, nella sistemazione dell’area del Petriccio e di quella accanto allo Stadio Montefeltro con la nuova sede di Scienze Motorie, fino al completamento del recupero dello splendido ex Monastero di San Girolamo e altro ancora. Dunque è sempre più evidente che il futuro e lo sviluppo di Urbino continuerà a essere legato a quello dell’Università Carlo Bo.