Pesaro, paga l'Imu con un concerto. Il Comune gli trattiene il cachet

Il compenso del pianista scalato dai 1.550 euro di tasse dovute

Pesaro, il musicista Mario Mariani. Il Comune gli trattiene il cachet per un debito Imu

Pesaro, il musicista Mario Mariani. Il Comune gli trattiene il cachet per un debito Imu

Pesaro, 6 novembre 2018 - Ci sono due modi per pagare Imu e Tasi a Pesaro: bonifico oppure baratto. Di qualità, beninteso. Come è accaduto con la cartella esattoriale di 1.550 euro a carico del maestro musicale Mario Mariani, 48 anni, pianista pesarese di fama mondiale, innovatore della musica rossiniana e compositore. Il Comune, nel luglio scorso, lo ha incaricato per 488 euro di eseguire un concerto in piazza in occasione dell’eclissi di luna. Una serata di grande successo. Passati due mesi, il maestro ha sollecitato il pagamento del cachet, ma in Comune nicchiavano. E non pagavano. 

Poi l’ufficio economato gli ha svelato con notifica l’arcano: il pianista doveva 1.550 euro di tasse arretrate al Comune e per non perdere altro tempo l’ufficio aveva scomputato dal conteggio la prestazione del suo concerto. Con soddisfazione anche del maestro Mariani. Che ora dice: «È stata una doppia sorpresa. La prima è che non sapevo di essere debitore di Imu e Tasi dal 2016 avendo ereditato questa seconda casa senza sapere nulla di tasse arretrate. Tra l’altro non avendo ricevuto solleciti di pagamento ignoravo tutto. Ma la seconda sorpresa positiva è che il Comune abbia adottato la compensazione tra il mio avere per motivi artistici e il mio dare sotto forma di tasse. Se anche fossi stato contrario, non avrei avuto la possibilità di impedire lo scomputo. Ma io sono stato più che favorevole».

Mariani spiega anche di aver accertato il perché di quelle tasse arretrate, appurando «che il pagamento era dovuto dagli eredi a cui è passato l’immobile, e ho provveduto immediatamente a saldare i circa mille euro residui». Il pianista Mariani non nasconde che sarebbe felicissimo di far conoscere il suo repertorio rossiniano e tanto altro in concerti nella sua città. In effetti il Comune potrebbe incaricarlo di nuovo scomputando a questo punto altre gabelle, come il passo carrabile o l’abbonamento al parcheggio blu o il permesso in Ztl: «Non c’è più nessun pericolo di Imu e Tasi o altro arretrato – dice il maestro Mariani – perché su quella seconda casa ho preso la residenza ed è diventata mia prima abitazione, pertanto non devo pagarci più l’Imu. Insomma, col Comune parlerò solo e sempre di musica e concerti, senza scomputi sottintesi. E comunque spero come chiunque altro cittadino di essere informato tempestivamente di eventuali e involontari disguidi. Che si sono risolti tutti con soddisfazione di entrambe le parti». 

Infatti all’ufficio tributi ed economato del comune di Pesaro, vige un regolamento di contabilità che obbliga prima di firmare qualunque mandato di pagamento, di controllare se il beneficiario debba dei soldi all’amministrazione. Fosse anche una rata della mensa del bambino di tre anni prima. L’ordine è: «Compensare sempre», perché recuperare il dovuto è impresa da scalatori degli ottomila. In questo momento, 660 famiglie e imprese non hanno pagato Ici, Imu e Tasi per un totale di 1.800.000 euro. Di queste, il 20 per cento non si trova più. Compensare, come si vede, è legittima difesa.