Ivan Cottini: "Conte, non chiuderci le scuole di danza"

Il videoappello del fotomodello e ballerino malato di sclerosi multipla, al presidente del Consiglio

Ivan Cottini lancia il suo appello a Conte

Ivan Cottini lancia il suo appello a Conte

Urbino, 27 ottobre 2020 – Sta già facendo il giro dei social, raccogliendo migliaia di like, e arriverà anche sui media nazionali l'appello del modello e ballerino Ivan Cottini, giovane malato di Sclerosi multipla che ha danzato sul palco dell'Ariston a Sanremo 2020, al presidente del Consiglio: "Signor Conte, non ci chiudere tutto di nuovo: abbiamo bisogno di danzare, ascoltare musica, fare sport", dice Cottini fortemente preoccupato per lo stop a tanti centri sportivi e scuole di ballo per timore del proliferare del Covid-19.

Dopo l'ultimo Dpcm, le proteste sono state tante, da parte di titolari di palestre, ma anche di esercizi della ristorazione che temono il tracollo finanziario. Ma per chi frequenta i centri sportivi, ricreativi, culturali, di svago, in particolare se malati, la chiusura può può essere davvero traumatizzante a livello fisico e psicologico.

Cottini lancia allora l'appello: "Signor Conte, richiude nuovamente le palestre, le piscine, teatri, scuole di danza, proprio adesso che iniziavamo piano piano a convivere col virus e a rialzare lentamente la testa", dice Cottini, affetto da Sclerosi multipla, con tono ironico, in un video che circola sui social ed è stato inviato alle emittenti televisive nazionali e locali. Il grido di dolore per chi ha subito tanto, da malato, le privazioni dettate dalla chiusura della primavera scorsa è fortissimo: "Finalmente, dopo aver superato il lockdown, 4 mesi senza fisioterapia domiciliare, ricominciavo ora a prepararmi per Sanremo: mi avrà lei sulla coscienza, se non riesco più a salire su quel palco e dovrò arrendermi all'avanzamento della malattia, visto che io attraverso la danza, solcando i palchi dei teatri, riesco a prendere a calci questa malattia che vorrebbe tanto tenermi seduto. Signor Conte, lei non immagina quanto è difficile essere malati in questo momento storico: voglio vedere se lei riesce a prenotare una visita specialistica oppure andare in ospedale a fare un esame; vedrà come sono lunghe le liste d'attesa e i punti interrogativi. Purtroppo, sembra che ora noi malati siamo diventati di serie B: 150 morti al giorno spaventano tantissimo, però ci sono quasi duemila morti al giorno per altre malattie. Non dimenticatevi anche di noi. Mi raccomando, signor Conte, riapra 'ché noi siamo bravi, osserviamo qualsiasi prescrizione che ci ha fatto: ci faccia danzare, ascoltare la musica, ci manca tantissimo questo", conclude l'appello.