Pesaro, la fuga dei medici dal pronto soccorso

Aaltri quattro stanno per andarsene, rimangono fino a marzo perché obbligati dalle norme. Manca ancora il primario titolare dopo la fine del mandato di Gnudi

Fuga dei medici dal pronto soccorso di Pesaro

Fuga dei medici dal pronto soccorso di Pesaro

Pesaro, 12 febbraio 2022 - Se ne vanno a ritmo continuo sia dal pronto soccorso di Pesaro che da quello di Fano. Si sono già dimessi quattro medici, due per andare a ricoprire altri incarichi in ospedali di città diverse, altri due per entrare nei reparti di Medicina e di Chirurgia mentre una quinta è già andata via da gennaio dal pronto soccorso del San Salvatore. I quattro sanitari che hanno deciso di andarsene ora rimangono fino a marzo come periodo dovuto all’obbligo di preavviso. Servono insomma nuove assunzioni ma nessuno fino ad ora si è presentato ai vari bandi di reclutamento. L’azienda ospedaliera Marche nord ha chiamato in aiuto tutti i suoi medici dei reparti che a turno vanno anche al pronto soccorso, con una frequenza di una volta al mese.

Complessivamente, ora ci sono 22 medici ai pronto soccorso di Pesaro e Fano invece dei 26 da organico. Questo significa che ci sono meno medici durante i turni, che le file dei pazienti in attesa di esser visitati aumentano e che l’attenzione dovuta ad ogni ricoverato diminuisce per forza di cose. Uno scenario che ha due sbocchi: l’assunzione a tambur battente di altri medici, e questo non appare facile, o l’avvio massiccio di lavoro interinale, ossia sanitari che lavorano a chiamata come un falegname quando la fabbrica deve realizzare più cucine e consegnarle più in fretta. Sono medici, spesso pensionati, che vengono proposti dalle cooperative che sono spuntate come funghi durante il covid per sopperire alla scarsità di medici negli ospedali. Al pronto soccorso di Urbino ci sono da anni, e sono pagati a turno. A Marche Nord non ci sono e non appare scontato che possano esserci perché la struttura è diversa e più articolata rispetto ad Asur area vasta 1. Ma il problema esiste, ed è aggravato dal fatto che manca tuttora il primario del San Salvatore. Infatti il dottor Umberto Gnudi è arrivato al termine del suo mandato temporaneo della durata di due anni per sostiture l’ex primario Stefano Loffreda, emigrato nel frattempo in Arabia Saudita per lavoro. Nel frattempo è stata avviata una selezione per il nuovo primario. La scelta però non è stata ancora fatta, per questo i problemi al pronto soccorso aumentano invece di diminuire. La nota di ottimismo arriva però dagli ingressi per il covid, in rapida discesa e questo fa pensare ad un allentamento della pressione con un rientro dei turni nella normalità. Rimangono le barelle nei corridoi con pazienti non covid, che attendono un posto in reparto. Ma questa non è una novità.

ro.da.