
di Benedetta Iacomucci
La Psichiatria di Pesaro chiusa da più di tre mesi. E per un Tso (trattamento sanitario obbligatorio) c’è chi è dovuto andare fino a Giulianova. Oppure Bologna, Teramo, o chi è più fortunato Rimini e Senigallia. Ogni volta accompagnati da una pattuglia della Polizia locale, con due vigili a bordo evidentemente sottratti ad altri impieghi. Parliamo di un disagio che non è più solo psichico ma è anche sciale, e che negli ultimi due anni funestati dal Covid, ha interessato molti cittadini. Ora però qualcosa potrebbe cambiare.
E’ il 28 marzo la data cerchiata in rosso sul calendario per quanto riguarda la riapertura di Psichiatria a Pesaro. L’Asur si guarda bene dal fare annunci, date le incognite legate all’evoluzione della pandemia (con contagi comunque in aumento, anche se finora con un basso impatto sui ricoveri), ma l’idea formalizzata in una comunicazione indirizzata nelle scorse ore ai vertici regionali e al direttore del Dipartimento è proprio quella di tornare alla riapertura dell’Spdc di Muraglia (Servizio psichiatrico di diagnosi e cura) a partire da lunedì prossimo.
Il reparto era stato chiuso il 15 dicembre scorso, quando la curva dei contagi era in forte ascesa e gli ospedali chiedevano la disponibilità del territorio per le dimissioni di pazienti che, pur essendo ancora positivi al Covid, avevano superato la fase acuta ma non erano ancora nelle condizioni di tornare a casa. La struttura individuata era quella di Galantara: a dicembre aveva già una cinquantina di degenti, che sarebbero diventati ben presto 70. La soppressione di Psichiatria (con taglio di 14 posti letto) permise di recuperare personale da impiegare nella Rsa, aprendo nuovi moduli.
Su 14 posti letto soppressi a Pesaro ne furono però recuperati solo 4: due a Fano e due a Urbino. Passando da una dotazione complessiva provinciale di 31 posti a 21, un terzo in meno. Risultato: Fano e Urbino quasi sempre sature, con necessità di reperire assistenza altrove, addirittura fuori regione.
A distanza di oltre tre mesi – durante i quali i pazienti psichiatrici si sono dovuti rivolgere o al Pronto Soccorso, o alla guardia medica (quando c’era), o ai Servizi sociali con le forze dell’ordine – l’Asur intende tornare alla situazione di partenza, recuperando tutti e 14 i posti di Pesaro e riportanto Fano a 9 e Urbino a 8. C’è solo un altro problema, che va oltre la pandemia. Si tratta della carenza di medici, di cui soffre anche l’Spdc di Muraglia. L’organico sarebbe in sofferenza del 30% rispetto ai bisogni effettivi, per via dei pensionamenti e delle carenze nella programmazione delle specializzazioni. Anche su questo, occorrerà che la Regione faccia delle valutazioni. E le faccia in fretta.