L’alluvione ha messo ko la “Turba“

Costumi da buttare, altri andati dispersi, armi da restaurare. Ma la comunità non si arrende e pensa al 7 aprile

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Ventisette costumi degli incappucciati spazzati via dall’acqua, in totale una quarantina i vestiti persi mentre sono ancora da stimare i danni relativi alle strutture adibite alla recitazione collocate in più punti nei capannoni a disposizione dell’associazione culturale Turba. È la conta dei danni post alluvione emersa dalle parole del presidente Maurizio Tanfulli nell’assemblea pubblica tenutasi lunedì sera nella sala multimediale del complesso di sant’Agostino. Conta dei danni già relazionata e consegnata all’amministrazione comunale rappresentata in sala dal vicesindaco Natalia Grilli e dall’assessore Filippo Gentilotti.

"Guardo con soddisfazione alla presenza numerosa di questa sera – ha argomentato Tanfulli –, è un motivo di sprono per guardare al futuro con fiducia. Oggi, ancor più di ieri, alla luce dei danni e del periodo Covid, è importante il sostegno della comunità cantianese che ha nella sacra rappresentazione del Venerdì Santo un momento identificativo culturale e storico non solo a livello nazionale. Manchiamo dalle scene dal 2019 causa pandemia, ora ci è piombato addosso quest’altro disastro. Ma non molliamo e ci appelliamo alle giovani generazioni nel sostenerci in questa ripartenza".

Dalla conta dei danni e dalla richiesta di coinvolgimento della comunità, il presidente ha gettato uno sguardo a quello che potrebbe succedere nel 2023: "Do per certo lo svolgimento della Turba il 7 aprile, resta da capire se ci sia la volontà e la disponibilità ad accompagnare la manifestazione da un evento precedente, quello che è stato fatto quest’anno e che era in fase di studio da tempo, ovvero l’antica Processione. Anche in questo caso chiamo la comunità a tendere una mano e capire se ci siano le condizioni e le forze per replicare la Processione il sabato che precede la Domenica delle Palme. La volontà dell’associazione c’è, Cantiano deve rimettersi in moto, rialzare la testa. Presentarci con un doppio evento, Processione e la classica Turba del Venerdì Santo, potrebbe significare molto per la comunità ma serve l’apporto di tanta gente, magari strutturata in gruppi di lavoro che si annuncia non semplice".

Il presidente ha speso in conclusione parole di ringraziamento per coloro che si sono adoperati nella ripulitura di diverso materiale “attaccato“ ma non “sconfitto“ dalla notte dell’alluvione: scudi, lance, corazze eccetera accuratamente riportate alle condizioni originali.

Amedeo Pisciolini