
Meno italiani negli hotel nell’anno della capitale. Signorini: "Mancati gli eventi bandiera". Oliva: "Guardiamo Senigallia". Ceccarelli: "Biancani passi ai fatti".
Uno dei dati che ha maggiormente colpito del ‘rapporto’ sul turismo, è quello che ha abbinato Pesaro Capitale della Cultura all’arrivo negli hotel di villeggianti italiani che invece di aumentare sono diminuiti: 74.766 quest’anno, contro i 75.238 dello scorso anno (da giugno a settembre). Le presenze, e cioè le giornate trascorse negli hotel, sono invece salite perché sono passate da 305.643 a 319.907 di quest’anno. Più stranieri, sempre meglihotel: 27.563 contro i 23.550 del 2023, ed anche le presenze sono salite da 97.735 dello scorso anno alle 125.513 di quest’anno.
Gli albergatori come commentano questo dato? Roberto Signorini, Imperial Sport, un 4 stelle, rimasto aperto fino ai primi di novembre, dice: "La cosa importante non sono tanto gli arrivi ma le presenze perché sono quelle che fanno fatturato. Io credo che siano mancati un paio di eventi veramente importanti, gli eventi bandiera, quelli che hanno poi anche importanti risvolti mediatici che servono e fanno conoscere la città. Noi come imprenditori del turismo, perché a questo punto ormai si vive di riflesso sul richiamo di Capitale della Cultura, auspichiamo che inizi a funzionare forte l’Auditorium Scavolini con eventi ed un cartellone importante, anche perché è a due passi dal centro. Un evento alla settimana. Noi facciamo la nostra parte, stiamo investendo, ma siamo imprenditori e non facciamo beneficenza. Se ci fosse domanda saremmo aperti tutto l’anno e in questa fase di difficoltà, con le fabbriche che chiudono o licenziano, noi ci siamo, non licenziamo nessuno e non delocalizzazioni nemmeno".
Fabrizio Oliva, ex presidente dell’Apa, titolare dell’hotel Caravelle e direttore anche del Flaminio, commenta: "Per quello che riguarda il dato degli stranieri bisogna dire che i dati, fatta eccezione per gli europei di basket, potrebbero essere gonfiati dal turismo che è arrivato dai paesi dell’Est. Dico questo anche alla luce del fatto che il Rof non tira più come qualche anno fa. Sicuramente sono mancati i grandi avvenimenti, cosa questa che ha fatto invece esplodere Senigallia dove l’assessore, guarda caso, è uno del mestiere perché viene dal mondo del turismo e quindi sa di cosa parla. Ci vorrebbe una figura così anche per noi, perché cultura e turismo non vanno a braccetto. Inutile andare in Cina, in Corea oppure a New York per 5 coreani in più. Cosa cambiano? Noi dobbiamo puntare al turismo europeo perché quello è il nostro bacino di riferimento. Il nodo vero è che ci vuole competenza".
Loredana Ceccarelli dell’hotel delle Nazioni non è tanto colpita dal calo degli italiani "anche perché – dice – il problema è generalizzato e penso, vista la situazione economica, che possa anche peggiorare. Io credo che bisogna seguire la Romagna che sta già lavorando su questo fronte e cioè quello europeo tanto che ha organizzato un treno che da Monaco arriverà fino a Cattolica. E lì si ferma. Poi c’è la questione aeroporto perché uno che scende a Falconara non ha poi servizi e i collegamenti. Io con il mio hotel sono stata aperta da marzo fino a fine ottobre e sarei stata anche più a lungo aperta, ma ci deve essere la domanda e se non c’è va stimolata pder dedestagionalizzare. Biancani a parole ha detto che vuole collaborare con gli operatori. Che crei allora un team: noi ci siamo, ma adesso bisogna agire guardando la prossima stagione".
m.g.