L’aquilone della Piantata vola più in alto di tutti

E’ il quartiere che si aggiudica la 67ª edizione, mentre il premio della Bellezza è stato assegnato a BattiStella e a Mazzaferro

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Come il tappo di una bottiglia di spumante agitata per due anni, la Festa dell’Aquilone di Urbino è esplosa ieri liberando al cielo i cuori delle migliaia di partecipanti alla 67ª edizione. Un cielo che si è tinto del duplice colore verdeviola della contrada della Piantata, capace di far volare la propria cometa più lontano e più in alto di tutte le altre nove contrade. Una Festa che rappresenta ogni espressione e generazione della città di Urbino: a lanciare gli aquiloni erano bambini di pochi anni, ragazzini, adolescenti, genitori, adulti, zii, frati, suore, nonni e nipoti in gara gli uni contro gli altri: gli anziani rimasti nel centro storico e figli e nipoti a gareggiare nelle nuove contrade delle periferie, con un pensiero al Pascoli dell’"io vivo altrove" ma anche lui pieno di nostalgia per quel volo allegorico.

Tutti accomunati dallo sguardo al cielo in cerca di una spensieratezza mai così desiderata. Dopo mezz’ora dal lancio, mentre la giuria lanciata all’inseguimento degli aquiloni stabiliva in gran segreto il vincitore, i tre speaker Bianca Maria Berardi, Luca Bastianelli e Giuseppe Biancalana chiamavano a raccolta i capicontrada per lo spettacolare lancio degli aquiloni di bellezza, che vedevano vincitori per la categoria bidimensionale la "BattiStella" del Duomo, mentre la categoria tridimensionale vedeva il trionfo del multicolore aquilone lanciato in cielo con una rincorsa spettacolare da un’affollata contrada di Mazzaferro, entusiasta al termine di un volo spettacolare che evidentemente lasciava presagire la vittoria e ripagava mesi di lavoro, spesso condotto fino a notte inoltrata rubando tempo al sonno e a ogni altro impegno.

Altri premi assegnati, quello per il miglior aquilone "tecnico" al Monte, il più grande a Piansevero, il più piccolo a San Polo che raccoglie così la tradizione delle vittorie del compianto Sirto Sorini che osservava tutti dal cielo non solo con l’anima ma anche ritratto in un aquilone dedicatogli dai contradaioli.

Lavagine è risultata invece la contrada meglio organizzata. E a proposito di organizzazione, se quella generale ha visto Urbino Servizi e la sua presidente Giulia Volponi, a capo anche della stoica giuria, meritarsi il plauso generale, menzione speciale all’emozionante girotondo delle Donne delle Contrade che ogni anno si dedicano ad assistere il reparto di Oncologia dell’Ospedale di Urbino.

Tiziano Mancini