
"Le basi per migliorare adesso ci sono tutte. Una realtà consolidata"
‘Noi siamo ancora qui’. Lo spirito di Vasco Rossi ha fatto da guida a Mauro Bosco nella conferenza stampa di fine stagione.
Sembrava la fine del mondo / ma sono ancora qua / ci vuole abilità / Eh già. Temi cari al presidente: si va per il settimo anno tra i professionisti, il sesto della sua gestione. Nessuno ha fatto meglio in C nella storia vissina. Quanto a durata, Bruscoli (6 stagioni) presto sarà superato, Bolelli (recordman con 8) non è distante. Continuità mai avuta a questo livello.
La partita che ha unito una città. Vis-Recanatese è già entrata nell’epica vissina. Per una volta aspettative, passioni e risultato si sono incontrati. E ne è nata quella che il presidente ha definito la ‘vicinanza differente’. Che è anche una sorta di patto per il futuro: ‘Questo ci rende tutti più uniti’. Si riparte da qui.
E si riparte dallo ‘zoccolo duro’ di quella squadra, per non disperderne lo spirito. E non c’è niente che non va, direbbe Vasco. Si riparte da Stellone, perché ha accettato di scommettere contro le ‘forti probabilità di retrocessione’. Perché ha dato una marcia in più e attitudine alla vittoria. E perché ‘lui è di un’altra categoria’. Capace di dare le dritte per la squadra che verrà.
Tanti motivi per essere ottimisti: ‘Le basi per far meglio ci sono tutte. E noi cercheremo di fare un mercato di qualità’.
Bosco ha ribadito: neanche la Serie D gli avrebbe tolto entusiasmo. Avrebbe rilanciato subito. Così però i programmi trovano linearità, gli investimenti non perdono valore. ‘La città può ormai dimenticare la Vis di dieci anni fa, in questo processo di crescita siamo una realtà riconosciuta e consolidata’.
Qualcosa però manca. L’impiantistica è carente, a cominciare dallo stadio; e l’imminente tornata elettorale non aiuta: bisognerà rimettere mano ai dossier, allacciare rapporti nuovi. Poi la questione sponsor: Bosco ha ringraziato i principali, che lo hanno sostenuto con forza (Tecnoplast, LC Mobili), ha apprezzato i nuovi che si sono avvicinati al settore giovanile; e anche quelli che mostrano interesse da altri territori. Ma ha lanciato anche un appello agli imprenditori pesaresi: ‘Abbiamo bisogno di loro, è arrivato il momento di avvicinarsi. Noi portiamo il nome di Pesaro in giro per l’Italia; e ogni nostra partita è visibile su Sky’.
La Vis porta anche presenze turistiche in città. Vedi la Vis Pesaro Cup che si conclude oggi: 56 squadre, un movimento di centinaia di persone. Numeri che fanno il paio con quelli del settore giovanile, capace di coprire tutte le categorie nazionali. ‘I nostri ragazzi si misurano con le realtà calcistiche più affermate - ha detto Bosco - e questo non è mai successo’. In verità c’è stato un tempo, non troppo lontano, in cui la Vis è arrivata alle finali nazionali ‘pro’.
Si era sul finire della gestione Bruscoli, in quel ricco vivaio c’erano anche i fratelli Djuric. Quello che fu salvato dal fallimento garantì alcune delle stagioni successive. L’augurio è che gli investimenti di questi anni portino risultati migliori e duraturi.