"L’Europol vuole arrestarla": bancaria sborsa 4mila euro

Migration

Un sms sul suo whatsapp con logo dell’Europol che le annunciava di essere destinataria di un mandato d’arresto europeo e che le chiedeva il pagamento di migliaia di euro per sbloccare il suo passaporto. Quando la proprietaria del telefonino ha letto quel messaggio, il suo primo istinto è stato quello di pagare. E nonostante, a suo dire, non avesse commesso alcun crimine tanto da essere una ricercata in tutta Europa. Così, spaventata, ha sborsato 4mila euro e stava per pagarne altri 20mila euro. Ma la sua banca si è subito allarmata di fronte a quei movimenti effettuati nel giro di poche ore e, dopo averla avvisata, le ha bloccato il conto.

E l’altra sera, la vittima del messaggio-trappola, una 24enne austriaca, che lavora alle dipendenze di un istituto di credito, al momento domiciliata da un’amica a Pesaro, è corsa all’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico per denunciare il fatto. Quel messaggio è spuntato all’improvviso tre giorni fa. Il contenuto ha subito allarmato la proprietaria del telefonino. L’avvisava che contro di lei era stato spiccato un mandato d’arresto europeo. L’icona era quella dell’Europol, la polizia europea. Il numero risultava appartenere, almeno in apparenza, ad un’utenza belga. Dopo averlo visualizzato, le arriva anche una chiamata. Questa volta da un prefisso tedesco. La 24enne risponde e la voce di un uomo all’altro capo le spiega che le era stato anche bloccato il passaporto, ma che se voleva risolvere la vicenda in modo rapido avrebbe dovuto fare un bonifico su una banca estera con sede a Bangkok. La invitava inoltre a non raccontare ad altri quello che le stava succedendo.

La donna non ha esitato un secondo e ha subito fatto tre bonifici sul conto della banca di Bangkok per un totale di 4mila euro (due da 1500 euro e uno da mille). Poi però la richiesta del sedicente agente dell’Europol si è fatta più pesante. E lei, ancor più spaventata, ha dato ordine alla sua banca di spostare 19mila euro da un suo conto a quello da cui aveva fatto partire i tre bonifici. Il movimento però è stato subito intercettato dall’istituto di credito austriaco della donna, il quale, dopo averla chiamata e aver ascoltato il racconto della cliente, l’ha messa al corrente di essere stata vittima di un raggiro e le ha bloccato il conto.