L’ex carcere minorile roba triste assai

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Con l’approssimarsi dell’avvento della Città della cultura 2024, il nostro Comune, potrebbe dare alle stampe un manualetto dal titolo "Le mie prigioni", a dimostrazione di come una consistente fetta della nostra urbanistica sia collegata a due edifici in linea coi canoni fondanti della storia generale: Rocca Costanza, costruita dalla nobiltà, e il convento e chiesa dei camaldolesi di Santa Maria degli Angeli, fra piazzale I Maggio e via Della Robbia – Cassi Bertozzini, costruiti naturalmente dai religiosi. Destino comune di questi due edifici è che ad un certo punto diventano entrambi delle prigioni, Rocca Costanza, carcere per adulti fino al 1989 e l’ex convento, carcere minorile anch’esso fin verso la fine degli anni Ottanta del Novecento.

Lasciando da parte e persa al suo destino la Rocca Costanza che ci sta sul gozzo come un pietrone, anche l’ex carcere minorile (foto) fa la sua parte di macigno informe ed inquietante calato in piena città. Mentre, come sempre succede, in quel comparto sono già vivi e vegeti appartamenti di ogni prezzo e pezzatura, il vecchio carcere minorile è ancora lì con quel suo triste campetto di calcio sintetico e il contentino di qualche ufficio. Per il resto canne e piantacce sui muri, topi di ogni genia e taglia anche equina e da sella, cemento in vista sempre più sgretolato, icona perfetta del degrado che viene periodicamente tirata fuori dalla naftalina per essere definita "vera cerniera fra il centro storico e il mare".

Praticamente uno strumento per esercitare la buona manutenzione della retorica politico-elettorale. Nei fatti quel coso è solamente un mostro del tutto estraneo e sconosciuto. E allora come fai a non farti tornare in mente i tempi in cui le cose erano molto più chiare, con tua madre che quando ne sballavi una di troppo minaccia chiaramente "A t’mand dai dìscol, quel l’è el post par te!". Bei tempi quando sapevamo con piena certezza cos’era e a cosa serviva quel coso orrendo fra piazzale 1° Maggio e il mare. Le ’cerniere’ fra centro e mare non servono a un bigo se non si fanno le porte. E’ roba triste assai.

f.b.