L’Ucraina rianima la cerimonia del 25 aprile Ricci: se attaccavano qui, cosa avremmo fatto?

Presente un pubblico molto più consistente degli anni scorsi alla deposizione delle corone al monumento della Resistenza . E il sindaco di Pesaro pone la domanda: "Se avessero invaso l’Italia, pensate che avremmo alzato bandiera bianca?"

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Un 25 Aprile di Liberazione forzatamente tutto incentrato sulla guerra e sulla invasione russa dell’Ucraina. Al di sopra delle tradizionali manifestazioni di ieri mattina a Pesaro aleggiava la condanna della Russia e l’augurio che per gli ucraini spuntasse l’alba di un giorno di liberazione come per l’Italia del 25 aprile di 77 anni fa. E’ stata forse questa particolare connotazione a far sì che al monumento alla Resistenza di piazzale Falcone e Borsellino, punto finale della commemorazione di ieri dopo la messa in duomo, le corone d’alloro al Sacrario di piazzale Collenuccio e alla Cappella Votiva Sant’Ubaldo, ci fosse un pubblico assai più consistente degli scorsi anni ad ascoltare le allocuzioni ufficiali del generale Luigi Caldarola, a nome del Consiglio provinciale di Assoarma, Francesco Del Bianco per Anpi, Marwa Salimi studentessa del liceo classico "Mamiani" e ovviamente, in chiusura, del sindaco Matteo Ricci.

Chiaro e limpido fino alla semplicità da manuale: "La Resistenza resiste e sta dalla parte dei resistenti, non si può essere imparziali davanti all’invasione, ai bombardamenti, ai massacri di uno Stato sovrano. Chi crede nei valori della Resistenza non può che stare dalla parte del popolo che resiste. I partigiani non erano tutti santi, gli uomini di Salò non erano tutti demoni, ma i partigiani avevano scelto di lottare per la libertà". Poi la domanda retorica: "Avete mai pensato se fosse successo a Pesaro? Noi cosa avremmo fatto, avremmo alzato bandiera bianca? E dobbiamo ricordare che quei valori che oggi l’Ucraina sta difendendo, sono gli stessi valori con i quali siamo cresciuti, democrazia, uguaglianza, libertà, ora sta a noi salvaguardarli e rinnovarli quotidianamente".

In piazzale Collenuccio un signore anziano, ascoltando il silenzio fuori ordinanza per i caduti, diceva: "Ogni anno che vengo qui mi viene da piangere". Adesso è il 25 Aprile per davvero.

f.b.