"Luglio e agosto già sold out, ma ci mancheranno i russi"

Scaramucci, ’Urbino incoming’: "Nelle Marche arrivavano a 100mila presenze. Poi si prevedono anche forti cali da Giappone, Cina e Usa"

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di Nicola Petricca

Un tutto esaurito così non lo si vedeva dal 2019. Sono passati tre anni dall’ultima volta che l’entroterra si riempì così tanto nel periodo pasquale: ora, però, l’allentamento della pressione del Covid e delle restrizioni per la pandemia, sommato alla vicinanza del 25 aprile, ha riportato nelle nostre aree tante persone desiderose di uscire di nuovo. "C’è una forte ripresa del turismo dall’Italia - spiega Federico Scaramucci dell’agenzia Urbino Incoming -. Il sold out si è visto sia sulla costa, sia nell’entroterra e ha riguardato soprattutto le strutture extralberghiere. C’è voglia di rimettersi in moto".

Secondo Scaramucci, la pandemia ha accentuato l’interesse verso borghi e città d’arte di minori dimensioni, cosa di cui le Marche, Urbino e l’entroterra della provincia hanno cominciato a beneficiare già la scorsa estate "e di cui torneremo a godere in quella che sarà, di fatto, la terza dell’era covid. Abbiamo prenotazioni e strutture piene per agosto e gran parte di luglio, nell’entroterra, e ci aspettiamo numeri migliori rispetto al 2021. Questo grazie anche a Pesaro capitale della cultura 2024, che porterà vantaggi a tutta la provincia: alcuni tour operator già ci contattano per pacchetti in cui includere sia Pesaro, sia il resto del territorio. Essere in luoghi non affollati, però, non vuol dire escludere la tecnologia: per un servizio completo è necessario offrire comunque una connessione internet, che spesso i turisti usano per prenotare visite o attività, perciò riteniamo urgente un investimento delle istituzioni per l’estensione della banda larga e ultra larga". Per quanto riguarda i numeri di Pasqua, Scaramucci afferma che "ancora non si possono sapere con precisione, dobbiamo attendere i dati della Regione, ma di certo il Palazzo ducale di Urbino ha registrato migliaia di ingressi tra sabato e lunedì, mentre le strutture di accoglienza dell’entroterra, soprattutto extralberghiere, erano piene e lo saranno anche il 25 aprile. L’1 maggio non sarà un vero ponte, ma qualcuno si muoverà. Per quanto riguarda le attività preferite, non c’è ancora il pieno a livello di cicloturismo, soprattutto per il poco caldo, però ci aspettiamo una crescita già a maggio, così come per le altre all’aperto, mentre sono andate bene le passeggiate sui monti e ci sono stati tanti pranzi in ristoranti e strutture".

Anche il turismo locale, però, risente della crisi russo-ucraina e questo, secondo Scaramuci, peserà non poco: "Avevamo circa 100mila presenze di russi nelle Marche, nel 2019, nel totale di 6 milioni relativi all’Italia. Quest’anno, praticamente non ne avremo e sarà una perdita, perché è un turismo che spende. Ma già ci sono anche forti cali di arrivi da Giappone, Cina, dove però permangono forti restrizioni per la pandemia, e Stati Uniti".