
(Foto d’archivio)
"Quel bambino una mamma ce l’ha. Una famiglia ce l’ha. Ha il diritto di entrare nella sua famiglia d’origine". L’avvocato Irene Ciani tutela la famiglia naturale del bambino di due anni e mezzo, quasi tutti vissuti con un padre e una madre affidatari, che ora un provedimento della magistratura ha stabilito debba rientrare, molto presto, nel suo nucleo d’origine. "C’è un provvedimento della magistratura che va eseguito – dice l’avvocato Ciani –. Ogni aspetto è stato già vagliato dalla magistratura, con tutte le tutele del caso. La famiglia affidataria sta mettendo in piedi una campagna assurda, gli affidi temporanei sono tali perché intervengono in un momento di difficoltà della famiglia d’origine, svolgono una funzione sociale ma sono provvedimenti temporaei, altrimenti si chiamerebbero ’adozioni’".
Quanto ai dubbi espressi dagli affidatari, in merito alla reale capacità della madre naturale di occuparsi del bambino, benché aiutata dai propri genitori comunque molto anziani, l’avvocato Ciani è perentorio: "Sono tutti aspetti che il giudice ha considerato, addivenendo a questa decisione per il bene del bambino". Sul perché il giudice non abbia subito affidato il bambino ai nonni, evidentemente disposti a prendersene cura malgrado l’età avanzata, l’avvocato Ciani replica: "I tempi degli accertamenti per l’idoneità sono più lunghi rispetto all’urgenza di garantire una tutela al bambino, che comunque, a pochi mesi di vita, richiedeva un impegno importante. Il tribunale ha ritenuto che ci fosse una necessità immediata a cui fare fronte. Ma i genitori affidatari sapevano benissimo che il rientro a casa sarebbe stato lo sbocco naturale del procedimento, che tutto, comunque, andava in quella direzione".
Quanto ai legami instaurati in questi anni con gli affidatari, l’avvocato Ciani precisa: "Non è vero che il bambino conosce solo loro. Non c’è mai stato uno ’strappo’ con la famiglia d’origine. Il contatto è stato sempre mantenuto. Ma certo, adesso, l’aggressività affettiva dimostrata dalla famiglia affidataria non aiuta al proseguimento dei rapporti".
Benedetta Iacomucci