Michele Ferri e l’amico del Papa, Bergoglio si confida: "Me la sono vista brutta"

Nella novantesima telefonata il pontefice ha rievocato il recente ricovero. Ma l’informatico dice: "Si è rimesso, stavolta ho sentito una voce squillante"

Papa Bergoglio: in basso a sinistra Michele, a destra Andrea

Papa Bergoglio: in basso a sinistra Michele, a destra Andrea

Pesaro, 11 aprile 2023 – Novantesima chiamata, cifra tonda. Non esiste infezione polmonare (con conseguente ricovero ospedaliero, a fine marzo), non esistono impegni pasquali o scenari internazionali da gestire: niente e nessuno, neanche i suoi problemi di salute, impediscono a Papa Francesco di ricordarsi di chiamare Michele Ferri, il 52enne pesarese informatico, con cui, dopo la tragedia legata all’omicidio del fratello Andrea, avvenuto nel 2013, il pontefice ha stabilito un’amicizia ormai radicata tanto da essere arrivata, nel giro di 10 anni, a 90 telefonate tra i due. Il Papa ha sempre "santificato" tutti gli appuntamenti importanti con la famiglia Ferri. Compresi appunto gli auguri di Pasqua, come sabato scorso. La telefonata è stata alla vigilia di Pasqua, verso le 11,20 del mattino, giorni frenetici per il Pontefice. Pochi minuti di colloquio tra lui e Michele. Hanno parlato solo loro due, la moglie di Michele, Loretta, era impegnata al lavoro: perché spesso il papa quando chiamava parlava anche con i famigliari di Michele.

“Sono ancora vivo, mi ha detto", riferisce Michele, facendo un sunto della chiamata. "Ha esordito così e io stavolta ho sentito una voce in forma, squillante e serena, meglio dell’ultima volta, allora mi era parso un po’ affaticato", aggiunge Michele, riferendosi al 3 gennaio scorso, la data dei suoi 52 anni, che naturalmente Papa Francesco non aveva dimenticato.

“Gli ho detto: ci hai fatto prendere un bello spavento!", dice Michele, e prosegue: "Lui mi ha spiegato che era arrivato incosciente in ospedale. ’Bastavano alcune ore in più e non so se la raccontavo’, mi ha detto". A conferma del fatto che il Papa ha reagito bene a un disturbo che aveva una sua gravità.

Tra Michele Ferri e il Papa in questa ultima telefonata c’è stato uno scambio di confidenze sulla salute reciproca, visto che anche Michele di recente sta seguendo una terapia. "E’ per questo che mi ha chiesto come stavo – racconta ancora Michele – poi ci siano fatti gli auguri di Pasqua".

Questa è la 90ª chiamata, "ora puntiamo ad arrivare a cento", scherza ma neanche tanto Michele Ferri: "Credo che la prossima sarà per l’anniversario della morte di Andrea, il 4 giugno". Andrea è il fratello di Michele, ucciso a scopo di rapina il 4 di giugno di 10 anni fa. Da lì partì una lettera che Michele scrisse al Papa chiedendo perché così tanto dolore fosse toccato alla sua famiglia. E da lì iniziò l’amicizia tra i due, un legame che va oltre tutte le convenzioni e gli impegni che un uomo co me il Pontefice deve per forza ri spettare. Ma l’amicizia, papa Francesco, non la trascura.