Monumento alla Resistenza, serve una soluzione

Il monumento a Garibaldi in una zona degradata: necessaria una nuova collocazione per preservarne la memoria e evitare il degrado. La proposta di trasformare l'area in parcheggio sarebbe un ulteriore errore.

Gentile lettrice, perfetta e legittima la sua rimostranza verso comportamenti riprovevoli anche se commessi lontano dalla stazione o ai danni di qualunque monumento. Detto questo, il suo rilievo e le sue considerazioni sono di chi spera di vivere ancora in un mondo fatto a immagine e somiglianza di qualcuno mentre qui siamo già entrati in quello di nessuno. Perché terra di nessuno è ormai quella che va dalla statua di Garibaldi in là, complice soprattutto il cavalcaferrovia che toglie forzatamente ogni identità all’intera zona anche se lo ricopri di murales con immagini di gente buona e brava. E’ solo un maquillage per nascondere le rughe profonde di un comparto che ormai fa storia a sé e per salvaguardarlo non bastano certo le eventuali telecamere di sorveglianza. E’ chiaro da anni che quel monumento se ne deve trovare una collocazione più confacente, adatta e consona alla sua memoria. Così com’è oggi quella specie di "isola" in mezzo all’asfalto non potrà evitare di continuare ad essere un luogo di degrado e un ricettacolo di miserie. Se poi, come ventilava qualcuno dell’ormai passata amministrazione, pensasse di spostare il monumento trasformando l’area in parcheggio, cadremmo dalla padella direttamente sulla brace, aggiungendo deserto a deserto.