"Nel laboratorio solo animali in quarantena"

Il direttore dello Zooprofilattico ha spiegato ad Ancona le funzioni del centro di ricerca della Torraccia che sta allarmando i residenti

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La nuova sede dell’istituto zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche che si deve realizzare dietro il nuovo palas alla Torraccia tiene ancora banco. Il tutto perché nella delibera di cessione del terreno comunale (500mila euro) si parla "della creazione di un laboratorio di bio-sicurezza ossia una struttura in grado di garantire sperimentazioni e manipolazioni – in vivo e in vitro – di agenti virali pericolosi per la salute animale e dell’uomo...".

E questo passaggio ha scatenato l’inferno. A smentire sperimentazioni di qualsiasi tipo Vincenzo Caputo direttore generale dell’istituto Zoprofilattico di Umbria e Marche. Che anche ieri in Ancona si è confrontato con una delegazione (quattro) di pesaresi presenti. E ad un certo punto ha detto: "Saranno tenuti solo animali in quarantena e non in tutti i mesi dell’anno". E di fronte al fatto che comunque il ministero della Sanità abbia già acquistato il terreno di 12mila metri quadrati dietro il nuovo palasport, ha risposto, anche un po’ seccato: "Se non ci dovessero essere le condizioni per realizzare il progetto a Pesaro, vorrà dire che lo sposteremo in un altro posto. E il terreno, come l’abbiamo comprato, lo rivendiamo".

Era il parterre ufficiale quello di Ancona non solo per la struttura pesarese ma anche per sottolineare le linee programmatiche di questo istituto nei prossimi anni. Ad ascoltare la consigliera comunale Lisetta Sperandei che era accompagnata da una delle abitanti della Torraccia, Roberta Modiani, quindi il consigliere della Lega Andrea Marchionni e tra i presenti anche una dipendente dell’istituto Zoprofilattico che ha (per ora) la sua sede a Villa Fastiggi. Un parterre di livello perché era presente anche il presidente della commissione sanità della Camera, Francesco Zaffini, quindi ufficiali dei carabinieri dei Nas e della Forestale, direttori dei dipartimenti del ministero, il presidente della Regione, Acquaroli. Assente il sindaco Matteo Ricci e l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini.

Il ‘caso’ Pesaro un frammento della lunga discussione. "Frasi di circostanza, appoggio delle istituzioni al progetto – dice Andrea Marchionni della Lega – dopodiché sono state date le rassicurazioni che ci si aspettava per cui Caputo ha detto chiaramente che nelle futura struttura di Pesaro non si faranno sperimentazioni sugli animali. E che Pesaro diventerà solo un luogo di quarantena per animali malati".

Su questo punto, visto che la ’Lampedusa marchigiana’ è fondamentalmente il porto di Ancona, è stato chiesto perché non fare lì una struttura. La risposta è stata che "su Ancona c’erano altri progetti per cui la scelta è caduta su Pesaro. Quando sarà pronto il progetto verrò a Pesaro e ne parlerò con il sindaco Ricci, Se poi la popolazione si oppone cambiamo strada...", ha ribadito Caputo. Una storia che ha i suoi confini segnati solo nell’area dei palazzoni della Torraccia? "Questo no – continua Marchionni – perché si è mossa anche la Lega antivivisezione di Roma per accertare i fatti. E su questo punto ero contrario anch’io se la struttura pesarese avesse avuto questa funzione".

Allo stato attuale sembra la classica tempesta in un bicchier d’acqua. Ma visti i tempi e visto anche quello che è accaduto con i no vax, si è alzato il livello d’allarme tanto che durante una intervista rilasciata dalla consigliera Sperandei ad una emittente locale, si sono presentati l’altro ieri anche due agenti della Digos "con una telecamera in mano", racconta la Sperindei. Che nel confronto di Ancona con Caputo è stata quella che ha posto più domande. Posizione la sua, con il conforto anche di alcuni abitanti della Torraccia, che è fondamentalmente contraria ad una struttura anche di accoglienza di animali malati ed infetti perché il Foglia è a poche centinaia di metri.

m.g.