REDAZIONE PESARO

No ai pregiudizi: ecco il murale nel sottopasso di via Vincenzo Rossi

Venti coppie di mani, 200 dita unite dal lungo filo dell’inclusione e dell’accoglienza: è il nuovo murale che abbraccia il sottopasso di via Vincenzo Rossi. Creato dall’artista Mirko Cavallotto, in arte "L’Oste", promosso da JTI Italia e Save the Planet e realizzato in collaborazione con Arcigay, il murale, chiamato "Il filo d’Ariann?", vuole denunciare ogni discriminazione, promuovendo la coesione tra tutte le persone di ogni genere, orientamento sessuale e etnia. L’opera, realizzata con una finitura in grado di trasformare gli agenti inquinanti in sostanze innocue, in un suo angolo ha un QR code in grado di "raccontare" il murale stesso a chi lo inquadra con il proprio smartphone. Presenti all’inaugurazione, oltre alle istituzioni pesaresi, anche i rappresentanti di JTI Italia e Save the Planet, nonché la coppia influencer di Instagram "Papà per scelta". "L’arte di strada, a differenza da quella della galleria, è alla mercé di tutti, sotto gli occhi di migliaia di persone che ogni giorno vivono il quartiere o semplicemente passano davanti il muro in cui viene collocata l’opera – commenta Mirko Cavallotto, artista –. È doveroso per me utilizzare tematiche di integrazione soprattutto in un periodo come questo dove spesso la mala comunicazione o finta propaganda rischiano d travisare la verità e allontanare invece di avvicinare. Solitamente si vede un sottopasso come qualcosa di divisivo, che taglia in due una città. Da oggi in poi avrà un significato nuovo, più inclusivo e carico di amore". "È una bellissima cosa, un messaggio potente e creativo per dire ‘noi ci siamo’ – dicono Carlo e Christian De Florio, i ‘Papà per scelta’ –. Gli sponsor del murale ci hanno voluti un po’ come ‘musi ispiratori’. Questo murale non rappresenta solo noi, ma tutte quelle persone, quelle famiglie arcobaleno che non devono subire pregiudizi".

Alessio Zaffini