Secondo incontro in Ancona, ieri mattina, per i sei componenti del comitato tecnico dalle cui determinazioni dipende la scelta tra Muraglia e Case Bruciate per costruire il nuovo ospedale di Pesaro. Il comitato si è presentato al completo: c’erano i tre componenti in quota al Comune – l’ingegnere Mauro Moretti, dirigente del servizio urbanistica; l’architetto Maurizio Severini, dirigente del servizio Opere Pubbliche e Franco Arceci, già capo di gabinetto del sindaco – e quelli della Regione, ovvero il dirigente regionale per l’assetto del territorio Nardo Goffi e il dirigente del servizio sanità Filippo Masera con il segretario generale Mario Becchetti.
In due ore abbondanti di confronto le due parti hanno convenuto di approfondire meglio alcune questioni, relative perlopiù a un discorso di costi e tempi. Ovvero, al di là di tutte le valutazioni sulla sostenibilità, sulla logistica o sull’impatto ambientale, condivisibili ma non determinanti, peserà piuttosto la risposta che i tecnici sapranno dare a due domande fondamentali, ovvero: dove costerà di meno fare un nuovo ospedale? E dove lo si realizzerà in meno tempo? Per rispondere a questa domanda il gruppo si riunirà un’altra volta e forse in quell’occasione si arriverà anche all’agognata risposta. Anche perché i dieci giorni di tempo indicati dall’assessore regionale Filippo Saltamartini sono oramai scaduti.
Ieri, comunque, bocche cucite da entrambe le parti. Nessuno vuole rischiare fughe in avanti in un momento così delicato della trattativa, anche se la percezione è che, da parte pesarese, ci sia un certo ottimismo. Anche perché i problemi idrogeologici fissati dal Pai (Piano di assetto idrogeologico) sull’area di Case Bruciate, sono una delle incognite maggiori che potrebbero dilatare i tempi e aumentare i costi. E, come si è detto, tempi e costi sono un parametro fondamentale nella scelta del sito, rispetto ai quali non si è disposti a derogare.
ben.i.