Nuovo ospedale: la Regione azzera il project Adesso 13 giorni per decidere dove farlo

Baldelli e Saltamartini annunciano: un comitato di tecnici (anche del Comune) emetterà il verdetto tra Muraglia e Case Bruciate. Ricci: "La revoca di ciò che era stato fatto finora è un grave errore". Morani: "Assurdo cancellare una struttura da 600 posti letto"

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di Benedetta Iacomucci

Pietra tombale sulla finanza di progetto per costruire l’ospedale unico; mentre la scelta del sito tra Muraglia e Case Bruciate sarà affidata a un comitato composto da tecnici e dirigenti di Comune e Regione per quello che sarà il ’nuovo’ ospedale, non più ’unico’, di Pesaro. Scelta che sarà comunicata esattamente tra 13 giorni. Queste le notizie comunicate ieri dal presidente Francesco Acquaroli e dagli assessori Francesco Baldelli (edilizia sanitaria) e Filippo Saltamartini (sanità).

"Abbiamo approvato un atto importante, un vero ’spartiacque’ – ha esordito l’assessore Baldelli – che revoca la delibera 84 del 2019 dicendo stop agli ospedali unici in virtù di una rete diffusa e integrata sul territorio, come l’esperienza del Covid ha insegnato. Diciamo no a un ospedale unico da realizzare attraverso la finanza di progetto, ma sì a un nuovo ospedale a Pesaro all’interno di un sistema policentrico". Alla base ragioni organizzative, dunque, ma anche economiche: "I nuovi finanziamenti che arrivano in Regione – ancora Baldelli – mostrano che siamo in grado di realizzare un nuovo ospedale senza ingessare per 30 anni i bilanci e senza sottrarre servizi e risorse (140 milioni invece di 240, ndr) ai territori. Intendiamo procedere speditamente per la realizzazione del nuovo ospedale, liberando al contempo risorse per adeguare le strutture del territorio". Quanto a possibili e per altro già ventilati ricorsi da parte della Renco, che aveva firmato il primo progetto ormai archiviato, è stato ribadito che la giurisprudenza è "univoca nell’affermare che la pianificazione spetta alla Regione e che dunque non vi è spazio per rivendicazioni".

Sulla celerità del percorso ha dettato i tempi l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini: "Abbiamo dato mandato al segretario generale Mario Becchetti di istituire nel giro di 3 giorni un comitato tecnico con i due enti, affinché nel termine di 10 giorni possano avanzare una proposta di realizzazione, compresa la localizzazione del plesso, che non può essere un braccio di ferro, ma deve soddisfare un interesse pubblico, in base a criteri di economicità e funzionalità".

A stretto giro di posta è giunta la replica del sindaco Matteo Ricci, che ha parlato della revoca del Project financing come di "un grave errore", e ha ribadito l’opportunità del sito di Muraglia, sollecitando tutti gli attori in campo a "fare presto": "Domani – ha detto – nomineremo subito al tavolo tecnico Franco Arceci e i dirigenti comunali Moretti e Severini. Bisogna correre. Le tre condizioni sono: no alla messa in discussione dell’Azienda ospedaliera Marche Nord, no a ulteriori perdite di tempo e sì a un progetto modulare su Muraglia che nel tempo possa essere ampliato". Nessuna reazione immediata, invece, da parte del Comune di Fano, il cui sindaco Massimo Seri si è riservato di prendere una posizione dopo aver consultato la Giunta ed eventualmente le forze politiche che lo sostengono.

Bocciatura totale quella dell’onorevole Alessia Morani e del consigliere regionale del Pd Andrea Biancani. "Gravissima la revoca del project, perché cestina un progetto di un grande e moderno ospedale da 600 posti (il nuovo ne avrà 400, ndr) che avrebbe servito tutta la provincia e che era già finanziato. Dimentichiamoci di rivedere la riapertura dei piccoli ospedali poiché – ha concluso l’onorevole – si tratta una bufala rivenduta in campagna elettorale solo per prendere voti". E Biancani: "Pesaro non è più un riferimento di eccellenza ma resta ospedale di primo livello. Sarà difficile tenere le professionalità. E da oggi, per la sanità, non c’è alcun nuovo servizio attivato".