GIOVANNI VOLPONI
GIOVANNI VOLPONI
Cronaca

Per Carrabs nessuna corruzione elettorale

Il tribunale di Urbino ha archiviato il caso. La vicenda partì dopo la diffusione di un messaggio audio nel pieno della campagna per le comunali

Da sinistra Benvenuto, Carrabs e Cangini nell’incontro di ieri mattina

Da sinistra Benvenuto, Carrabs e Cangini nell’incontro di ieri mattina

"Finalmente finisce una gogna durata mesi": ad annunciarlo è un sollevato Gianluca Carrabs, che ieri ha incontrato la stampa per comunicare l’archiviazione del procedimento aperto a suo carico lo scorso giugno per corruzione elettorale. Il giudice per le indagini preliminari Gianmarco Cantalini infatti ha accolto la richiesta del PM Simonetta Catani e ha archiviato il procedimento perché "la notizia di reato è infondata".

Tutto comincia quando, nei giorni precedenti al ballottaggio per le elezioni comunali, con Carrabs candidato per la coalizione di Scaramucci, Luigi Guidi, candidato invece nelle liste di Gambini, diffonde un messaggio vocale inviatogli da Carrabs in cui quest’ultimo lo invitava a cambiare idea, votando Scaramucci e mandandogli la foto come prova per poi tenerne conto una volta finite le elezioni. Il file audio fu anche modificato e diffuso con dei tagli.

Il tono, per Guidi, era intimidatorio e vi erano gli estremi per la denuncia per corruzione, denuncia che effettivamente presentò. Carrabs invece, fin da subito, disse che durante un aperitivo al bar, in un momento morto, col telefono in vivavoce, aveva mandato il messaggio a Guidi, suo amico da decenni, con tono scherzoso ed ironico.

Tono ravvisato anche dalla PM, che ha quindi deciso per l’archiviazione. Nel frattempo però, negli ultimi due giorni prima delle votazioni, è partito il tam tam su media e social: "Cercando su internet il mio nome – dice Carrabs – si trovavano sempre quelle notizie, fatte partire dallo schieramento di Gambini e rilanciate dai suoi alleati, fino ai politici nazionali. Sono stati mesi di inferno. Le settimane dopo ho ricevuto due dinieghi a collaborazioni lavorative per questo motivo: bastava dare un’occhiata online e si trovava sempre il mio nome accanto alla parola “corruzione“. A mio avviso è chiaro che con la manipolazione del messaggio e l’invio a tutti ci sia stato un atteggiamento persecutorio nei miei confronti, un complotto diffamatorio ordito dal centrodestra con l’obiettivo di affondare il centrosinistra al ballottaggio. La coalizione di Gambini, messa alle strette in vista del ballottaggio che rischiava di perdere, ha orchestrato una massiccia divulgazione della nota vocale incompleta e manipolata per distorcere strumentalmente i fatti, diffondendo bugie sul mio conto. Secondo il mio punto di vista, le elezioni comunali sono state vinte anche attraverso la macchina del fango e le menzogne".

Spiegano gli avvocati difensori di Carrabs, Maurizio Benvenuto e Federico Cangini: "Tramite le indagini difensive abbiamo chiamato a rendere informazioni tutte le sette persone presenti al bar durante la registrazione del vocale. Tutte le persone informate sui fatti presenti nel momento preciso in cui fu registrato l’audio hanno confermato la circostanza goliardica e scherzosa del messaggio. E ora l’archiviazione conferma tutto con la motivazione che “non è possibile formulare una ragionevole previsione di condanna, atteso che la notizia di reato è infondata. Le frasi pronunciate dall’indagato appaiono scherzose e ironiche, come confermato dal tono usato“".

Ma la vicenda non è finita del tutto: Carrabs infatti subito dopo, il 21 giugno, ha "sporto querela per tutelare la sua reputazione contro sessantuno persone, dieci testate, quattro associazioni e partiti politici oltre ad eventuali ulteriori responsabili ancora da individuare. Ritengo che ci sia stata diffamazione e quindi abbiamo querelato la controparte e le indagini sono ancora in corso. Anche il discorso inerente la modifica dell’audio è compreso in questo filone".

gio. vol.