
La Vis Pesaro festeggia il gol di Di Paola
Pizzicotti per credere. Alla Vis issata lassù. Punti salvezza, d’accordo. Ma veri, tosti, pieni di contenuti. Per farne altrettanti – soffertissimi - la scorsa stagione c’erano volute 9 giornate. Vogliamo chiamarla organizzazione? Oppure mentalità? O ancora intensità, aggressività, qualità? Tutto insieme. La Vis a quota 9 dopo 4 turni (mai successo in 22 stagioni nella C maggiore) con 3 vittorie di fila (ultima volta nel 2001-02 in C1, giornate conclusive, avversari scarichi), prestazioni e classifica da lustrarsi gli occhi, è la grande sorpresa di questo avvio di campionato. Assolutamente impronosticata - underdog direbbero gli inglesi – visto da dove veniva: una salvezza miracolosa e un avvio, tra coppa e campionato, con un paio di sbandate. Se ne sono viste di meteore, specie in avvio di stagioni nelle quali le big stentano a carburare. Qui però sembra ci sia della sostanza, perché i tre risultati possiedono caratteristiche comuni: dominanza nel palleggio, avversari resi impotenti (Vukovic imbattuto da 270’), produzione offensiva, lucida gestione delle varie fasi. Quello che nelle stagioni precedenti si vedeva spesso in dotazione agli avversari. La Vis di Stellone è sempre corta e aggressiva, coordinata, non butta un pallone. Odia la difesa a oltranza. A Legnago ha giocato i 5 minuti di recupero interamente nella metà campo dei locali, contro il Pontedera ha concesso gli unici tiri in porta a partire dall’88’. Annullati Italeng, Ragatzu e Ianesi. Ed era il miglior attacco del girone.
Qualche dato a significare il dominio: 8 tiri in porta a due, 8 angoli a uno. Ma ce n’è un altro ancor più indicativo: la squadra di Stellone ha portato 13 pericoli con 7 uomini diversi: Zoia (20’), Molina (21’), Orellana (24’), Tavernaro (34’), Orellana (37’), Orellana (39’), Zoia (8’ st), Tavernaro (54’ st), Palomba (57’ st), Cannavò (62’ st), Di Paola (65’, gol), Cannavò (72’), Palomba (73’ gol). Occupazione dell’area di rigore, altro indicatore non trascurabile. Roberto Stellone, che sta costruendo questo gruppo a partire da intuizioni felici (su tutte Pucciarelli in mediana), si distingue anche per la gestione di una rosa ampia – rendimento invariato a prescindere dagli interpreti – e per l’uso strategico della panchina. Da lì vengono 3 dei 6 gol di squadra. Tocco di classe: l’ingresso al millesimo di Di Paola per battere la punizione vincente. Il capitano, al momento panchinaro d lusso (non il solo), è l’emblema di questa squadra: 2 gol in 3 spezzoni, 16 in biancorosso in tre stagioni e spiccioli, 7 dei quali su calcio da fermo. Le ricorderemo (dalla prima, nel 2020 contro l’Arezzo) come le punizioni alla Di Paola. Stellone e DiPa, entrambi sotto contratto fino al 2029! Alla Vis manca ancora una cosa: il pubblico. Metà di quelli che hanno assistito allo storico 4-3 di maggio con la Recanatese, ancora non si sono rivisti al Benelli. L’altra metà ha goduto parecchio e ha già ampio materiale di racconto. Venerdì sera arriva la Ternana, come a rievocare un passato importante. E’ l’occasione per toccare con mano. Si alza l’asticella, la Vis è pronta ad azzannare di nuovo.