Per le camere nessun numero ma nomi dei matematici urbinati

Palazzo Giusti, residenza integrata nel cuore di Urbino, offre suites dedicate a figure rinascimentali e una spa accessibile a tutti. Progetto curato da Alberto Bruscoli, testimone del recupero dell'edificio.

Per le camere nessun numero ma nomi dei matematici urbinati

Per le camere nessun numero ma nomi dei matematici urbinati

Palazzo Giusti si trova in via Vittorio Veneto 37; è circondato sugli altri lati da via dei Fornari e da via Balcone della Vita. Il secondo piano ospita alcuni appartamenti residenziali, del tutto autonomi. Il piano nobile accoglie le cinque suites; il pianterreno la reception e un piccolo bistrot (non ancora aperto); al -1 infine c’è la spa. Abbiamo chiesto ad Alberto Bruscoli alcune curiosità sull’edificio.

Ha seguito in prima persona il recupero del palazzo?

"Sì, il mio interesse nasce dal fatto che, negli anni ’90, seguii mio nonno nelle piacevoli conversazioni con la signora Paci che portarono alla compravendita. Potevano essere lunghe e noiose trattative, ma non fu così. Da lì iniziò il mio affetto verso lo stabile, volevo mantenere le promesse fatte, restituire alla città il palazzo in tutto il suo splendore".

Poi, l’inizio dei lavori.

"Nel 2012 è partito il restauro delle facciate il rifacimento del tetto e dei solai. Poi il cantiere si è interrotto perché non ero convinto sulla destinazione d’uso di tutti i piani; il primo progetto prevedeva 11 camere d’albergo, un ristorante molto grande e una spa molto piccola. Ho scelto di adattarmi il più possibile alla conformazione degli ambienti, e quindi nel 2020 si è ripartiti col progetto attuale: una residenza integrata, ibrida, che combina residenti e accoglienza temporanea. E nel mentre, è nata l’idea del libro. È stata una fortuna".

In che senso?

"Perché ci ha permesso di svolgere la campagna fotografica, le ricerche e le indagini che ora abbiamo pubblicato in parallelo al cantiere, e non a lavori conclusi, documentando tutte le fasi".

Le camere non hanno numeri, ma nomi. Idea sua?

"Sì, sono sempre stato affascinato dal Rinascimento matematico di Urbino, se ne parla troppo poco. È un periodo luminoso che ha messo dei semi per la sviluppo delle scienze a livello mondiale. E così le abbiamo chiamate Bernardino Baldi, Muzio Oddi, Guidobaldo Del Monte e Federico Commandino. L’ultima è dedicata a Federico Brandani per gli stucchi che contiene, attribuiti alla sua scuola. Chi ci dormirà avrà uno spunto per approfondire figure e momenti fuori dal classico circuito. Anche con installazioni tematiche".

Ovvero?

"In ogni stanza c’è un’installazione legata al personaggio, composta da una targa biografica e un tema visibile nel design; per esempio, nella suite Commandino abbiamo voluto ricordare gli studi sui paraboloidi".

La spa nel cuore di un palazzo nel cuore di un centro storico. Una scelta inedita per le nostre zone.

"Era la strada giusta per rispettare gli ambienti delle cantine. La lampadina si è accesa nel 2019, quando Matera era capitale europea della cultura, e avevo sentito di due spa realizzate nei sassi, convenzionate con le strutture ricettive. Ho capito che era un modello da cui trarre ispirazione".

La spa è aperta a tutti?

"Certo. Sia ai clienti delle suites che a chi vuol fruire solo di piscine o trattamenti".

C’è anche un piccolo bar-bistrot.

"Sì, è già pronto ma ancora non attivo. Stiamo cercando le persone giuste per gestirlo. Anche quello sarà fruibile".

Siete già attivi da qualche mese e le recensioni sono ottime.

"Speriamo di continuare così".

gio. vol.