"Perché nessuno ha avvertito i sindaci?"

La procura di Urbino ha aperto un fascicolo per inondazione colposa. Nei prossimi giorni riunione operativa sugli accertamenti da fare

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Inondazione colposa, un reato che ipotizza negligenza e sottovalutazione della situazione. Punito fino a due anni di reclusione. È questo il contenuto del fascicolo d’indagine contro ignoti aperto ieri dal procuratore di Urbino Andrea Boni. Il magistrato intende verificare se vi sono stati errori umani alla base dell’alluvione, con paesi stravolti come Cantiano e Frontone, e poi le frazioni di Serra Sant’Abbondio e Cagli.

L’esondazione del Burano e poi del Cinisco oltre alle violente piogge continuate per 8 ore (caduti 400 mm, è la media di circa 6 mesi) hanno travolto Cantiano, dove almeno 50 abitazioni sono finite sott’acqua oltre a negozi e a tutta l’area industriale. L’80 per cento delle strade provinciali attorno sono distrutte, le attività paralizzate, molte famiglie hanno perso tutto.

Perché - si chiede la procura di Urbino - nessuno ha avvisato i sindaci che la portata d’acqua del Burano, del Cinisco (e nell’Anconetano del Misa), stava diventando pericolosissima? Chi era tenuto a dare l’allarme e non lo ha fatto?

La Protezione civile esiste anche per questo ma è stata totalmente sorpresa dopo ore di pioggia battente e di fiumi che salivano di minuto in minuto. Cantiano aveva la guardia abbassata, nessuno aveva avvertito il sindaco così come è accaduto a Frontone, Serra e Pergola, il cui quartiere delle Tinte è finito sott’acqua con le famiglie che si sono rifugiate sui tetti. Altri danni ingenti anche in diverse frazioni.

"Nei prossimi giorni avremo una riunione operativa per stabilire gli accertamenti da fare", dicono dalla procura. "Le indagini – prosegue una nota della Procura – avranno lo scopo di ricostruire, in primo luogo, le fasi e le tempistiche degli allertamenti dei Comuni interessati dall’esondazione e lo stato di manutenzione dei corsi d’acqua straripati nonché quanto altro utile ai fini di giustizia". A partire dalla manutenzione dei fiumi, che a Cantiano era stata fatta in passato irrobustendo gli argini fino a 6 metri d’altezza. Un accorgimento che non è bastato: la piena è arrivata giù come un palazzo di 4 piani e ha spazzato via tutto.