Picchiata, costretta a prostituirsi e ricattata Il calvario di una 40enne vessata da tre persone

Costretta a prostituirsi dal suo fidanzato che si era intascato 15mila euro, l’aveva picchiata e insieme a due complici, le aveva anche chiesto un riscatto per restituirle la tv che le avevano rubato. La vittima è una donna 40enne di origini romene, ma residente a Pesaro da anni. E a processo sono finiti il suo compagno e protettore, un pesarese di 60 anni, per sfruttamento della prostituzione, maltrattamenti, furto, oltre a una 25enne e un 40enne romeni con i quali risponde di furto e tentata estorsione in concorso. Ma il fidanzato nel frattempo è deceduto e così si sono estinti anche le accuse e il processo, che resta in piedi solo per gli altri due imputati (difesi dagli avvocati Stefani Vichi e Alessandro Pagnini) e per i reati di tentata estorsione e furto del cellulare e dei documenti dell’auto. Dopo anni di vessazioni, la vittima era riuscita a trovare la forza di denunciare all’ennesima violenza subita durante una drammatica scena vista da numerosi passanti. Era una sera del 2018 quando davanti a un locale a pochi passi dall’ospedale, la 40enne viene notata in mezzo alla strada, scalza, che piangeva e urlava. Arrivano i carabinieri. A loro, la donna racconta di aver lasciato la sua auto in mezzo al cavalcavia perché i due romeni che erano con lei l’avevano picchiata e lei era fuggita. Poi il racconto da incubo fatto in caserma e la denuncia sfociata nel processo ormai svuotato dei reati più gravi. La 40enne nel frattempo è sparita, non si sa dove sia e non si è costituita parte civile.

e. ros.