Pillola abortiva, mille in piazza con la Boldrini

Al grido di "Indietro non si torna" in tanti hanno manifestato ad Ancona assieme all’ex presidente della Camera: "Diritti minacciati"

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Al grido "la pillola abortiva non si tocca" in più di mille accorrono in piazza Roma, ad Ancona. I temi sociali ricompattano la sinistra che manda un messaggio chiaro alla giunta regionale di centrodestra. Una manifestazione riuscitissima quella organizzata ieri nel capoluogo dorico da vari movimenti della sinistra anconetana e non solo, a partire da Altra Idea di Città, Potere al Popolo e Dipende da Noi.

Una piazza centrale mai così gremita, magari con poche attenzioni sul distanziamento, anche se non abbiamo visto neppure una persona non indossare la mascherina. Tra tutti i partiti e partitini di sinistra schierati non hanno fatto mancare la loro presenza voci importanti come l’Anpi, Amnesty International, l’Abasciata dei Diritti e così via. Forte anche la presenza delle forze dell’ordine a tutela dell’ordine pubblico, presenza di cui non c’è stato bisogno visti i toni assolutamente civili dell’evento. L’attacco alla proposta della giunta del presidente Acquaroli, di non consentire la somministrazione della RU486 nei consultori, è netto e prelude ad ulteriori iniziative di protesta.

Tante le personalità della politica presenti in piazza, a partire dall’ex candidato del centrosinistra alle regionali, Maurizio Mangialardi, l’ex presidente del consiglio regionale, ora consigliere di opposizione, Antonio Mastrovincenzo, e l’ex assessore Manuela Bora. A sostegno dell’evento l’ex candidato alle regionali Roberto Mancini di ‘Dipende da noi’ e la leader regionale della Cgil Marche, Daniela Barbaresi. Tanti i consiglieri comunali dorici, dalla Giangiacomi a Fagioli, da Pelosi alla Fiordelmondo, ma è stata notata l’assenza della sindaca, Valeria Mancinelli. La scena però se l’è presa l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, marchigiana dello jesino: "Un bruttissimo effetto tornare ad Ancona per questo motivo, di fronte alla minaccia dei diritti delle donne, alla loro autodeterminazione, con la rimessa in discussione dei valori costituzionali e dell’antifascismo – attacca la Boldrini –. Sarò qui ogni volta che c’è da fare la nostra parte. La 194 è un’ottima legge che però nelle Marche non si applica a causa dell’obiezione di coscienza. Vietare la pillola nei consultori, specie in tempi di Covid, mette ancora di più a rischio la salute delle donne. Vogliamo tornare all’aborto clandestino?". "Nelle

Marche – ha aggiunto – c’è il laboratorio di un tentativo di sopprimere le libertà civili che ci siamo guadagnati a carissimo prezzo. Bisogna dire no".

Tra le tante donne anche Oiza Queens Day Obasuyi, scrittrice di 26 anni di origini nigeriane ma nata in Italia: "Sono qua per far sentire la mia voce – ha detto –, per protestare contro la decisione della giunta regionale di destra, un attacco contro tutte le donne. È importante esserci oggi". L’iniziativa arriva dopo la bocciatura in Consiglio regionale, da parte della maggioranza di centrodestra, di una mozione del Pd che chiedeva il rispetto delle linee guida del ministero della Sanità sull’attuazione della legge 194 e in particolare la possibilità di somministrare la pillola abortiva Ru486 anche nei consultori. In aula, il capogruppo di Fdi Carlo Ciccioli (preso di mira da diversi slogan su cartelli) aveva parlato dell’aborto come di una "battaglia di retroguardia", sottolineando invece il problema della "denatalità" e i rischi di "sostituzione etnica". Polemiche avevano suscitato in precedenza anche le prese di posizione dell’assessora regionale alle Pari Opportunità Giorgia Latini (Lega) "contraria all’aborto e comunque a favore della vita e della maternità".