
E’ l’ultima fatica letteraria di padre Silvano Bracci, 82enne direttore della Biblioteca Diocesana, scritta a quattro mani con Giorgio Tonelli molto noto anche lui in città per essere stato il direttore del Banco di Suasa. Ma è anche il racconto di un secolo di storie del territorio che abbraccia le quattro diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola (ora unite) attraverso la vita semplice - eppure in alcuni casi così straordinaria - di piccoli grandi uomini di Dio che hanno cambiato la nostra storia. E’ un volume intitolato "Preti Nostri": 322 pagine edite dall’associazione di volontariato fanese ‘Banca del Gratuito’, piene zeppe di volti e aneddoti per lo più sconosciuti, di 500 sacerdoti del XX secolo originari del nostro territorio e di 60 vescovi oriundi che dal 1400 al 2000 hanno segnato la storia della Chiesa. C’è la storia di monsignor Gaspare Golfi decollato dai sicari di Cesare Borgia dopo l’irruzione nella città di Cagli, per aver parteggiato per il duca Guidubaldo di Montefeltro; c’è il ricordo di monsignor Vincenzo Negusanti, fanese, conte della Cerbara, che tra i tanti ha ordinato sacerdoti due santi (Sant’Ignazio di Loyola e san Francesco Saverio) e consacrato due chiese da poco costruite (Santa Maria Nuova eretta nel 1557 e l’anno successivo San Paterniano) prima di abbandonare il governo della diocesi ritirandosi nel suo palazzo di Saltara (oggi noto come Balì) dove per amore dell’astronomia fece aggiungere quattro torri destinate ad osservatorio… "Questo lavoro è cominciato – spiega padre Silvano – perché la memoria dei preti vissuti nelle nostre case e nelle nostre chiese, anche le più abbandonate, non fosse messa sotto silenzio. Sono partito anche dalla memoria dei vescovi oriundi delle nostre zone, tra loro c’è anche Clemente VIII, il fanese diventato Papa". Oltre ai vescovi, la storia sociale e politica del nostro territorio è stata segnata da "sacerdoti che si sono dati da fare sotto l’aspetta caritativo: don Giuseppe Gentili fondatore dell’orfanotrofio Sacro Cuore, i difensori dei partigiani che hanno pagato con la vita come il prete di Cagli don Giuseppe Celli morto nei forni crematori di Mauthausen". Tra le storie raccontate anche quella di un vescovo "che pochi conoscono qui, ma a Roma gli hanno dedicato una via. Monsignor Ferdinando Baldelli di Pergola, morto nel 1963, tanto vicino ai poveri. Poi la cosa è il Vaticano che lo ha chiamato per organizzare la Oda, opera diocesana assistenza. E poi Francesco Castracane degli Antelminelli, lo scienziato che scoprì le diatomee, o don Guido Berardi, la cui vita è stata tutta un’avventura" da leggere nel libro in vendita a 10 euro alla libreria San Paolo e presto nelle Parrocchie. "Io ho curato la parte che riguarda i preti impegnati in economia – conclude Tonelli –: hanno creato tre casse rurali a Fano, una banca cattolica nel cui consiglio di amministrazione erano tutti sacerdoti, nel difficilissimo periodo tra il 1919 e il ‘22 hanno formato in periferia tantissime cooperative di consumo, addirittura una era composta solo da sacerdoti. Sacerdoti impegnati che aiutavano concretamente la loro comunità come don Alessandro Rivelli a Cerreto e don Evaristo Serafini ad Orciano".
Tiziana Petrelli