
Raffaello, ricostruito il vero volto in 3D
Urbino, 28 giugno 2021 - La scienza forense ricostruisce il volto di Raffaello partendo dal calco custodito a Urbino, in una teca di cristallo all’interno della Casa Natale di Raffaello, eseguito nel 1833 dal modellista Camillo Torrenti sui resti del pittore rinvenuti sotto l’altare della Madonna del Sasso all’interno del Pantheon, per essere donato nel 1870 all’Accademia Raffaello.
“Possedere il calco in gesso del teschio di Raffaello ci ha dato l’opportunità per effettuare un lavoro scientifico e non creativo, destinato a ricostruire il vero volto del divin pittore”, spiega il professor Luigi Bravi, presidente dell’Accademia Raffaello, “grazie al lavoro dell’Università Tor Vergata di Roma e della Fondazione Vigamus che ha realizzato il busto”.

“Esistono tante rappresentazioni del volto di Raffaello”, ricorda il professor Mattia Falconi, docente di zoologia molecolare a Tor Vergata “ma questa ricostruzione ci offre delle indicazioni importanti, a partire dalla notevole somiglianza con il 'Ritratto di uomo' di Sebastiano del Piombo, custodito al Museo di Belle Arti di Budapest. Dunque, il pittore che più fedelmente ha rappresentato Raffaello è stato uno dei suoi rivali più acerrimi. E ora la raffinatezza della tecnologia ci consente di considerare il risultato di una fedeltà estrema: il programma Pixologic Z-Brush di scultura virtuale che ha realizzato un busto in polimeri plastici indubbiamente impressionante, vista la indubitabile somiglianza con il ritratto di Sebastiano del Piombo”. Ma l’inchiesta sul più grande pittore di tutti i tempi e sulla sua fine misteriosa non finisce qui.

