Rapine violente a Pesaro e Fano, arrestato un 51enne. Caccia al complice

Entrambi i colpi in empori gestiti da cinesi, con i titolari feriti nelle relative colluttazioni. Il bosniaco viveva in una baracca a Rimini

Ni Hao, l'emporio cinese rapinato (Fotoprint)

Ni Hao, l'emporio cinese rapinato (Fotoprint)

Pesaro, 9 febbraio 2019 - Pericoloso, perché dedito ad alcol e violento. Il Commissariato di Fano (dirigente Stefano Seretti) e la Squadra Mobile di Pesaro (dirigente Silio Bozzi) hanno arrestato il 6 febbraio un bosniaco, cinquantunenne, irregolare, ma da anni in Italia, e con diversi precedenti per reati contro il patrimonio. L'uomo è accusato delle due rapine, avvenute nell'ottobre scorso, il 13 a Fano e il 26 a Pesaro, consumate a danni di empori gestiti da cinesi. 

In ambedue i casi le modalità furono abbastanza violente, anche perchè i titolari cinesi reagirono in ambedue i casi all'assalto, tanto da uscirne feriti nelle relative colluttazioni. Si muovevano su una Fiat Punto Bianca, rubata a Sant'Arcangelo (Rimini). 

Tramite le immagini delle telecamere dei negozi, una profonda investigazione nell'ambiente della malavita del Riminese e altri puntuali riscontri, i poliziotti fanesi e pesaresi hanno identificato il bosniaco e sono andati a prenderlo in una baracca, a Rimini, dove viveva. L'uomo è stato associato al carcere di Rimini con l'accusa di rapina aggravata, ricettazione, porto di arma atta ad offendere (un coltello e un piede di porco).  

In corso le indagini per risalire al complice, che aveva sempre agito con lui.