Rossini allo Sferisterio durante il Rof Mariotti: "Inopportuno e imbarazzante"

Da un lato Macerata mette in cartellone Il Barbiere, dall’altro allunga il festival fino a fine agosto. Il sovrintendente Palacio: "Perplessi". Bramanti, ex cda: "Sarà grave quando proporranno Semiramide"

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"Il problema non è tanto che lo Sferisterio di Macerata abbia messo in cartellone il Barbiere di Sivigilia perché sono liberissimi di farlo, quanto il fatto che rispetto agli anni scorsi hanno allungato di molto la programmazione degli spettacoli portandoli fino alla fine di agosto. Cosa che non accadeva prima, perché a Macerata gli spettacoli si concludevano i primi di agosto. E’ questo che ci lascia un po’ perplessi anche perché gli appassionati di lirica si troveranno di fronte ad una scelta obbligata: andare di qua o di là". A parlare è il soprintendente del Rof Ignacio Palacio, l’uomo che ha preso il posto di Gianfranco Mariotti.

E il patriarca del Rof, Gianfranco Mariotti, che dice di questa situazione? Questa la risposta: "In passato, a Macerata, sono stati sempre molto attenti a non mettere in programmazione le opere di Rossini, anche perché diventava un confronto pericoloso e perdente. Sicuramente la situazione che si è venuta a creare direi che è inopportuna e imbarazzante. Hanno spinto molto in passato per fare il Barbiere a Macerata ma sono stati sempre gli stessi maceratesi a sconsigliarlo, ma ciò non vuol dire che sia vietato, possono fare ciò che vogliono. Questione di opportunità. Potrei anche dire – aggiunge Mariotti –, vista la situazione che si è creata, che forse non si ritiene più che il Rof rappresenti più il non plus ultra della programmazione rossiniana".

"Non credo tanto che il problema sia questo – dice Federica Tittarelli, per anni nel cda del Rof, grande appassionata di lirica –, perché il Rof non si deve guardare i fianchi. Il problema è piuttosto guardare il futuro, fare scelte strategiche ma non credo che si voglia questo. Quando ho portato Carlo Fuortes a Pesaro, un uomo che ha risollevato il teatro dell’opera di Roma (è anche Ad della Rai, ndr), nessuno lo ha voluto incontrare. Il problema del Rof non sta tanto nel fatto che Macerata programmi il Barbiere di Siviglia, quanto nelle scelte: il pubblico di Pesaro è sempre stato molto specialistico ed arrivava da tutto il mondo, un’élite e un valore aggiunto in termini economici per la città. Se esci da quel circuito è poi difficile che quel pubblico torni. Si deve pensare ad un progetto aggregante, magari chiamando i migliori giovani registi del mondo".

Anche se con sfumature diverse Federica Tittarelli in alcuni concetti è sul solco di Gianfranco Mariotti e cioè sul ruolo e sul peso del festival rossiniano. Chi getta invece una secchiata d’acqua sul fuoco è l’ex direttore del conservatorio Rossini Ludovico Bramanti che è stato anche all’interno del Cda del Rof. "Non ci vedo nulla di strano nella scelta di Macerata, anche perché il Barbiere di Sivigilia è una delle opere più programmate al mondo, una di quelle che fa cassetta e riempe i teatri. Allestire il capolavoro rossiniano non è un problema, farlo benissimo è molto difficile. Macerata? Direi che si potrebbe eventualmente parlare di un sorpasso a sinistra se il prossimo anno dovesse mettere in cartellone la Semiramide". m.g.