Savelli denuncia: "Dov’è finito il legname?" Il sospetto è che sia stato dato gratis alla ditta

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"Sulla questione della legna degli ippocastani (nella foto, prima del taglio), e non solo su quella, mi pare che Chiarabilli non abbia proprio risposto…". Così Renzo Savelli, che da qualche giorno è impegnato in una polemica col vice sindaco sulla questione degli ippocastani abbattuti in viale Martiri della Resistenza. La sua domanda, in soldoni, era: "Che fine fa la legna degli ippocastani tagliati?".

Domanda non da poco, visti i prezzi al quintale toccati dalla legna da ardere, che al momento dalle nostre parti si aggira sui 2021 euro. Un mese fa quella di minor pregio andava via per 16. Peraltro va detto che l’ippocastano non è esattamente il top, quando si tratta di legname da riscaldamento.

Contesta Savelli: "Quando mai io ho scritto che non è stato fatto un appalto regolare? Quando mai ho messo in discussione l’attività della ditta vincitrice, il cui operato va controllato dal direttore lavori e non da me? Io ho posto un problema. Gli alberi che vengono abbattuti appartengono al Comune, cioè ai cittadini, e non è a caso né per caso che nel passato il legname veniva tagliato e donato alle famiglie bisognose, che se ne servivano per scaldarsi e non per rivendere la propria quota. La risposta era facile (es. il legname viene consegnato al Comune), ma, essendo in difficoltà, Chiarabilli si rifiuta di rispondere ("non ha tempo per dedicarsi a queste schermaglie"), però si lascia sfuggire la risposta quando afferma che la delibera è stata approvata dalla sua giunta "in un periodo in cui non vi era un’evidente crisi energetica" Quindi in caso di crisi energetica la delibera sarebbe stata diversa? Aspettiamo la risposta".

a.bia.