"Scuola, i bus non reggono l’urto"

Denuncia della Cna dopo i primi giorni di lezione. Ma Benedetti (Adriabus) rassicura: "Rafforzate le corse in cui erano emersi problemi"

Appena tre giorni dall’apertura delle scuola in tutta la provincia e già si riscontrano le prima criticità sui trasporti degli studenti. Il Covid ha imposto nuove regole: distanziamento sociale ed obbligo della mascherina, prima di tutto. Non sempre, però, è facile farle rispettare. I bus continuano ad essere affollati e i ragazzi, spesso, sono costretti a rimanere a terra per non creare il sovraffollamento sui mezzi, a Pesaro, ma anche a Fano e ad Urbino. A denunciare la situazione, Cna-Fita: "Non siamo che all’inizio – dicono –. Molti istituti non hanno ancora iniziato in pieno l’attività, poiché alcune classi devono ancora riprendere le lezioni in presenza. E il bel tempo di questi giorni ha spinto molti a raggiungere la scuola con mezzi propri, alleggerendo i trasporti pubblici. Noi, già alla vigilia della riapertura della scuola, avevamo evidenziato il pericolo che si sarebbe potuto correre, soprattutto nella fascia oraria dell’uscita". Per Riccardo Battisti, responsabile Cna-Fita, "era evidente che le sole flotte gestite da Adriabus non avrebbero retto l’urto del trasporto studenti con le nuove regole imposte dai protocolli anti-Covid. Per questo avevamo chiesto un monitoraggio ed un coordinamento del trasporto studenti da parte della Regione Marche. Cosa che avviene già in Emilia Romagna, Toscana e altre Regioni limitrofe, dove il trasporto degli studenti è stato coordinato dalle istituzioni regionali e non da Consorzi e società di trasporto ai quali non può essere delegato nemmeno il monitoraggio e il controllo del servizio che essi stessi effettuano". Non solo. Sulla questione del sovraffollamento, Cna-Fita aveva proposto di affiancare, alla flotta pubblica, i bus di aziende di trasporto private che, in questo momento, hanno molti dei loro mezzi fermi a causa della sospensione di gite e itinerari turistici. "Si tratterebbe di mezzi idonei con relativo personale – specifica Battisti – che potrebbero andare a coprire i tanti buchi lasciati dal trasporto pubblico. Abbiamo già fornito alla Regione Marche un elenco di aziende disponibili a svolgere il servizio con relativo parco veicolare a disposizione". Insomma, il destino sul trasporto degli studenti rimane, ancora una volta, appeso al filo.

Intanto, Massimo Benedetti, direttore di Adriabus, chiarisce: "Innanzitutto va detto che nessuno dei nostri autobus è fuori norma, poiché la legge ci consente di caricare l’80% dei passeggeri e noi ad essa ci atteniamo. Ma siccome sappiamo che c’è una percezione di sovraffollamento, siamo intervenuti con ulteriori autobus già da questa mattina (ieri, ndr) sulle zone di Acqualagna e Fossombrone e domani (oggi, ndr), potenzieremo i mezzi sulla zona di Cattolica, per gli studenti che arrivano a Pesaro". "Stiamo monitorando i servizi – continua Benedetti –. Per ora abbiamo registrato solo qualche difficoltà negli orari di uscita delle scuole, probabilmente perché ancora gli istituti non rispettano un orario definitivo, quindi ci sono studenti che si riversano anche sugli autobus di linea. Appena sarà possibile, manderemo anche i nostri controllori a verificare che gli utenti indossino la mascherina". Sull’eventuale supporto da parte di aziende private: "Quando finiremo le nostre risorse, se sarà necessario, ben venga. Per ora abbiamo ancora una potenziale capacità di trasporto da mettere in campo".

Angelica Panzieri