
L’assessore Elisabetta Foschi: «. Negli ultimi anni si sono creati servizi nuovi che ora vogliamo potenziare»
Potenziare i servizi esistenti e crearne di nuovi. Questo è il piano per i Servizi sociali dei prossimi anni, settore che l’amministrazione comunale ritiene un proprio fiore all’occhiello e di cui mira a rafforzare soprattutto tre ambiti: il "Dopodinoi", percorso d’emancipazione dalla famiglia d’origine destinato a persone con disabilità, inserendo una nuova residenza, l’assistenza ai malati di Alzheimer, realizzando un centro residenziale, e la salute, creando un centro in cui concentrare il più possibile i servizi socio-sanitari.
"Negli ultimi anni, oltre a proseguire le attività storiche e gli interventi assistenziali quali sostegni e contributi alle persone in difficoltà, si sono creati servizi nuovi che ora vogliamo potenziare – dice l’assessore Elisabetta Foschi –. L’apertura, insieme all’Ambito territoriale sociale, del primo centro "Dopodinoi" in un appartamento di proprietà comunale è stata una scommessa vinta: agevolare un percorso di vita quanto più possibile autonomo è la missione. Dopo l’apertura della Casa di Giango, il progetto si è ampliato con l’annessione di un secondo appartamento contiguo, fortemente voluto e acquisito dalle famiglie degli utenti. Oggi, destinando a tal fine importanti risorse Pnrr, il Comune di Urbino e l’Ats hanno progettato la realizzazione di una nuova completa casa lungo via Strada rossa, nonché il probabile impiego di un ulteriore appartamento. La gestione di queste case si basa sul coinvolgimento nelle attività delle persone che vi vivono. Ogni individuo ha diritto a vivere una vita nelle condizioni migliori, agendo in base alle capacità che ha. Il principio che ci muove è puntare su autonomia e autorealizzazione delle persone con difficoltà, limitando solo a un’ultima istanza il ricorso all’istituzionalizzazione o al ricovero in centri specialistici".
In materia di Alzheimer, è stato aperto un centro alla Casa delle Vigne, gestito dall’associazione Nonno Mino, che opera in favore dei malati e delle loro famiglie. Coordinatrice è la psicologa Laura Tecchi e i volontari che vi operano propongono attività che permettono agli ospiti di mantenere le abilità residue il più a lungo possibile e di potenziarle. Insieme allo sportello di aiuto alle famiglie che è stato attivato e ai caregivers "rappresenta una prima risposta per chi è affetto dalla patologia a livello iniziale o intermedio – prosegue Foschi –. Abbiamo però riscontrato l’esigenza di offrire risposte ulteriori e stiamo lavorando per vederci riconosciuta la possibilità di realizzare un centro residenziale. La Regione dovrà elaborare il nuovo piano dei fabbisogni e ci attiveremo affinché siano previsti posti nell’area interna, dove non ne esistono. Purtroppo, nella fase avanzata della malattia, la gestione in casa dell’affetto diventa particolarmente difficile.
Infine, nell’ottica di integrare quanto più possibile i servizi alla persona, stiamo interagendo con Ast e Distretto per realizzare una nuova casa della salute dove ospitare medici di medicina generale, pediatri, Dipartimento di prevenzione e ambulatori. L’obiettivo è concentrare quanto più possibile tutti i servizi socio-sanitari in un unico luogo nuovo e facilmente accessibile".
Nicola Petricca