MAURIZIO GENNARI
Cronaca

Sfide finanziarie e tecniche per la Vuelle: il futuro tra sponsor e gestione della Vitrifrigo Arena

La Vuelle affronta sfide economiche e tecniche, tra sponsor incerti e la gestione della Vitrifrigo Arena come possibile volano finanziario.

Per la Vuelle si apre un periodo molto duro da gestire. Infatti ora la società dovrà sedersi su due tavoli, quello tecnico e delle finanze, per programmare al meglio

Per la Vuelle si apre un periodo molto duro da gestire. Infatti ora la società dovrà sedersi su due tavoli, quello tecnico e delle finanze, per programmare al meglio

Un’estate che avrà due piani di lettura. Uno è quello tecnico e l’altro sarà quello legato alle finanze. E cioè i soldi in cassa. Il primo – è risaputo – è quello strettamente collegato ai contratti onerosi che la società ha in piedi. Sperando che qualcuno si faccia avanti e li prenda. L’altro è quello legato ai soldi che si possono mettere sul tavolo per formare la nuova squadra. E questo è il tema più delicato. Tanto per rendere l’idea il vecchio cda della Vuelle – Amadori, Malerba ( Top Star), Selci e Scavolini – nei momenti dei ribaltoni di metà stagione, con i cambi degli americani, hanno anche scucito 200mila euro. Ma anche questo è un capitolo che va messo in cantina come un ricordo del passato. I ben pensanti sperano che la famiglia Beretta della Carpegna Prosciutto sia ancora disponibile a tirare fuori 500mila euro come primo sponsor, anche il prossimo campionato. I mal pensanti dicono invece che non c’è partita con la famiglia degli insaccati. L’unica maniera per mantenere il loro marchio sulla magliette era solamente uno: risalire nella massima serie. E su questo punto il grande capo è stato chiaro nell’incontro avvenuto lo scorso anno presente assieme a Franco Arceci, anche Luciano Amadori e Ario Costa.

Non solo, perché alcuni industriali legati al consorzio hanno già annunciato che chiudono i cordoni della borsa. E sono quelli che non sono legati al territorio. Una situazione non bella. Il problema delle finanze non è secondario e da qui parte forse l’idea del presidente Valli di prendere in gestione la Vitrifrigo Arena per farne un volano finanziario. E per questa ragione pare sia stato anche interpellato Filippo Colombo che, va detto, non abita a Pechino ma in viale della Vittoria, a due passi dalla parrocchia di Cristo Re. Ora Colombo gestisce le strutture di Bergamo e di Firenze: un professionista. Inutile chiamare Colombo anche perché alza e chiude il telefono. Ma siccome non vive appunto a Pechino, qualche indiscrezione emerge. Pare che abbia confessato a qualche amico di aver avuto dei contatti solo telefonici, ma senza avere una idea precisa di quello che sarebbe il progetto. E soprattutto, non c’è stato nessun contatto con chi decide materialmente e cioè il sindaco Andrea Biancani oppure il presidente di Aspes, che ha in gestione il Palas, Luca Pieri. Per cui l’idea di Valli di tramutare l’arena in un volano economico è praticamente morto prima ancora di nascere. Per la cronaca la gestione del palas della Torraccia è un debito. E non è una novità tanto che un vecchio vicesindaco – Ilaro Barbanti – aveva tentato anche di venderlo a qualche grande società del nord Italia. Per il resto è la storia dell’architetto che presenta un progetto faraonico ad un ingegnere. Quell’altro gli risponde: "Bellissimo. Ma hai i soldi?". Vale la pena di ricordare che quando la squadra tornò nella massima serie dalla A2 – sempre 2 americani e 8 italiani – nella fila della Vuelle militava un certo Carlton Myers e cioè uno che faceva il vuoto e la differenza. Tutto il resto sono chiacchiere da bar.

m.g.