Soggetti fragili: in 118 lavorano con il Comune

Sono i tirocini di inclusione sociale per persone disabili o con difficoltà socio-economiche

Inclusione sociale e inserimento lavorativo per le persone disabili o con difficoltà socio-economiche: il Comune punta sui tirocini di inclusione sociale, che da gennaio ad oggi sono 118, e sugli appalti riservati alle cooperative sociale di tipo B che danno lavoro a persone con disabilità o svantaggiate. "Dobbiamo fare il punto con i dirigenti comunali dei vari settori – spiega l’assessore al Welfare Dimitri Tinti (in foto) – sull’applicazione del regolamento e definire l’elenco dei fornitori e delle attività che si possono affidare con appalto riservato".

Per quanto riguarda i tirocini di inclusione sociale, riservati a persone tra i 16 e 64 anni (il compenso previsto è di 340 euro al mese), residenti o domiciliati in uno dei 9 Comuni dell’Ambito sociale 6 e che sono a carico dei Servizi sociali, sono 67 per un totale di 42 convenzioni attive (1 con Asur-Area Vasta 1, 4 con gli istituti comprensivi del territorio, 11 con coop sociali, 19 con ditte o aziende private, 7 con i Comuni): la loro durata varia da 6 a 9 mesi.

Sono invece 43 i protagonisti dei tirocini di inclusione sulla disabilità (in questo caso il compenso previsto è di 220 euro al mese) ai quali vanno aggiunti gli 8 di Fano che si svolgono nelle cooperative sociali: la durata massima è di 24 mesi, rinnovabili. In questo caso è prevista la figura di un tutor che prende in carico il singolo tirocinante e crea un progetto personalizzato sulla base delle singole competenze ed anche delle aspettative, coinvolgendo le famiglie. "Fano dal 2019 – fa notare Tinti – si è messa disposizione dell’Ambito alleggerendo i singoli Comuni e i tirocini sono finanziati attraverso le risorse del fondo sociale europeo".

Fa presente Tinti: "Per i tirocini non mancano le risorse, serve invece una maggiore disponibilità da parte dei privati e delle istituzioni pubbliche ad accogliere i tirocinanti". E ancora: "Come Ambito dobbiamo realizzare una opera di sensibilizzazione culturale perché cresca il numero dei soggetti ospitanti". Se nel 2020, i Comuni e le scuole hanno risposto bene accogliendo un numero consistente di tirocinanti, ci sono enti che potrebbero fare di più sia come numeri sia come disponibilità.