Sos medici in ospedale cooperative in campo

Una coop di Catania è stata cacciata perché non garantiva i turni. E’ subentrata la. Novamedica, che puntualizza

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La carenza di medici all’interno del pronto soccorso di Urbino, il ricorso a cooperative esterne di sanitari per garantire la copertura di turni, la richiesta di aiuto (rispedita al mittente) lanciata ai medici del 118 da parte da parte del primario, ha portato l’ospedale di Urbino all’attenzione dell’opinione pubblica. Ma intanto, la cooperativa che garantisce la somministrazione di medici esterni per i turni del pronto soccorso ci scrive: "Se è ben vero che a causa di una strutturale carenza di personale l’Asur Av 1 ha fatto riscorso ad un appalto di servizi per la copertura dei turni di Pronto di Soccorso ad Urbino, tuttavia il personale di Novamedica non lavora affatto “a cottimo” ma secondo una turnistica che tiene conto dei necessari riposi e che è del tutto paragonabile a quella di un medico strutturato. Inoltre, i medici non sono affatto “in prestito” ma operano in nome e per conto di Novamedica in regime di appalto di servizi regolato dal Codice Appalti, e sono gestiti, organizzati, formati e retribuiti autonomamente dalla cooperativa. La cooperativa non è siciliana, in quanto Novamedica ha sempre avuto sede a Bologna, dove è stata costituita nel 2011, ed è affidataria del servizio in appalto in forza della determina del direttore Area Vasta 1 n. 1157 del 30102020.

Infine, quanto alla ripetuta affermazione che “siamo costretti a ricorrere a cooperative che offrono personale composto da pensionati e da gente con provenienze lontane”, occorre precisare che i medici incaricati da Novamedica di prestare servizio presso il Pronto Soccorso di Urbino sono tutti liberi professionisti di elevato profilo, nessuno dei quali pensionato e tutti in possesso di titoli ed esperienza adeguati per gestire clinicamente un Dea ospedaliero con prestazioni non inferiori a quelle che sarebbero garantite da personale dipendente. Per quanto attiene alla provenienza dei professionisti, tutti italiani e di formazione universitaria e specialistica italiana, pare appena il caso di sottolineare come nell’attuale situazione di emergenza sanitaria sia assolutamente normale che l’organizzazione di un servizio complesso come la turnistica di un Dea preveda lo spostamento territoriale di medici anche non residenti nelle immediate vicinanze dell’ospedale, tanto che lo stesso Ssn ha avviato campagne di reclutamento che esplicitamente incoraggiano i professionisti alla mobilità territoriale.

Da ultimo, merita una precisazione il riferimento ai turni scoperti a dicembre. Se sono ricompresi nel contratto di appalto e quindi di competenza di Novamedica, si può sin da adesso garantire che non ci saranno turni sguarniti in quanto mai la cooperativa ha lasciato sguarnito un turno di pronto soccorso".

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Le proteste del primario per la situazione di precarietà si riferivano ad una cooperativa catanese, la Fenice, vincitrice dell’appalto ma rimossa per gravi inadempienze dalla direzione. La Novamedica è subentrata ora per chiamata diretta per 2 mesi al costo di 64.500 euro in attesa di un nuovo bando d’appalto