Pesaro omaggia il suo Pavarotti: una statua davanti al teatro

Sarà a grandezza naturale, in bronzo, e verrà inaugurata sabato con una cerimonia in piazzale Lazzarini. L’assessore Vimini: "Sarà collocata in modo che semnri invitare la gente ad andare al ‘Rossini’

Luciano Pavarotti

Luciano Pavarotti

Pesaro, 22 aprile 2024 – Forse ha amato Pesaro come la sua Modena. Forse anche di più, Luciano Pavarotti. Ed ora la città gli rende omaggio: perché sabato alle 19 in piazzale Lazzarini, collocherà una statua del grande tenore. A due passi da quel teatro Rossini che venne inaugurato con un suo concerto, dopo 14 anni di chiusura, nel 1980.

"Sarà collocata in modo tale – dice l’assessore alla Cultura Daniele Vimini – all’intersezione con via Curiel, in una posizione prospettica alla fontana affinché possa salutare e accogliere con la sua presenza, pesaresi e visitatori quasi per invitarli a teatro".

La statua sarà in bronzo ad altezza naturale, un omaggio a questo "artista straordinario mai dimenticato e amatissimo dai pesaresi, orgogliosi di poter mostrare a chi raggiunge la città, passeggiando sulla sabbia del lido Pavarotti, la villa che il tenore scelse come buen ritiro tra il verde del parco San Bartolo, affacciata sul mare", continua Vimini. Che poi ringrazia "di cuore la famiglia che attendiamo all’appuntamento di sabato, per la generosità con cui ha abbracciato il progetto".

Se è vero che questa città ha dato i natali a Renata Tebaldi e al cimitero centrale è sepolto Mario Del Monaco, altro grande tenore legatissimo alla città e studente del Rossini, è però altresì vero che la fama di Luciano Pavarotti è stata a livello planetario. Un divo hollywoodiano.

Capitato a Pesaro forse per casa nei primi anni Sessanta con la moglie Adua e i figli ancora piccoli, Luciano Pavarotti non è poi mancato un’estate, terminati i concerti nei più grandi teatro del mondo. Quindi l’acquisto di villa Giulia a Baia Flaminia, che è poi diventata col tempo anche luogo di ricevimento di amici e cantanti famosi come Sting, Lucio Dalla e Zucchero quando nei primi anni Novanta organizzò ‘Pavarotti and Friends’. E una parte dei diritti d’autore di quei concerti, pari a 225mila dollari, vennero donati alla fondazione Berloni che ospitava i malati di talassemia nel reparto guidato da Guido Lucarelli. Un gesto di grande generosità il suo.

Pavarotti ha rappresentato tanto per la città che poi gli conferì la cittadinanza onoraria nel 1986 a cui seguì un concerto del tenore in piazza del Popolo in occasione dell’apertura del Rossini Opera Festival. Altro suo concerto nel 1996 per l’inaugurazione dell’allora Bps palas alla Torraccia. Per avere la cifra della popolarità planetaria di Pavarotti basterà dire che una agenzia fotografica di New York, legata al Times, chiamò il Carlino, offrendo una cifra spropositata per avere una foto di Pavarotti mentre faceva il bagno nella sua piscina di villa Giulia. Non voleva essere ripreso in costume. Pavarotti era tutto questo, ed ora la città gli rende questo grande tributo perché di grandi statue ce ne sono solamente due, quella di Rossini al conservatorio e la sua da sabato in piazza Lazzarini.

m.g.