Stop seggi elettorali a scuola Sono 4 gli istituti ‘liberati’

A Pesaro è iniziato il cammino burocratico per liberare le scuole dall’essere sezioni elettorali. Alle prossime consultazioni elettorali – grazie all’attivazione dell’assessore Francesca Frenquellucci su spinta del consigliere comunale Vittorio Petretti – saranno quattro le scuole che non ospiteranno più le votazioni. Questo eviterà che le lezioni possano essere sospese per due o tre giorni, tempo necessario alle procedure di allestimento dei singoli seggi, tutelando il diritto allo studio, non più subalterno al diritto di voto degli adulti.

I plessi che non ospiteranno più sezioni elettorali saranno le stesse dove l’amministrazione comunale ha individuato una sitemazione alternativa come la palestra adiacente. "Una soluzione questa ideale – conferma Frenquellucci – perché eviterà l’aggiornamento della tessera elettorale in quanto indirizzo e plesso non vengono modificati. Ciò avverrà nelle palestre della Don Bosco in via Leoncavallo, (176 alunni 3.060 elettori); della Don Milani in via Toscanini (189 alunni 3.186 elettori) e dell’elementare di Borgo S. Maria in via Monte Bianco (115 alunni 2.548 elettori) per un totale di 480 alunni e 8.794 elettori". Il quarto plesso “liberato“ sarà la primaria Manzi. " Per il referendum del 12 giugno – spiega Frenquellucci – verranno liberate le 2 sezioni dell’ex scuola elementare di via Lamarmora (ad oggi dichiarata inagibile) e le 3 sezioni della “Manzi” di via Confalonieri. Gli elettori confluiranno alla “Brancati” di via Lamarmora per un totale di 4.368 elettori".

Il cammino è ancora lungo. "Abbiamo 106 sezioni di cui 87 sono all’interno di plessi scolastici – conferma Petretti, soddisfatto del buon esito ottenuto dalla mozione che fece, nel 2019 ascoltando il Comitato “Liberiamo le scuole“ – e ci vogliono risorse adeguate per garantire che il processo sia a tappeto". " l’incentivo regionale di 2mila euro previsto per ogni plesso “trasferito” – conclude Frenquellucci – non basta a coprire le spese di allestimento perché servirebbero di 30mila euro per plesso".

s.v.r.