Tagli a scuola, Rossi: "Proporrò di andare a San Marino"

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"Se l’Ufficio scolastico regionale non farà marcia indietro rispetto alle sue decisioni proporrò ai miei alunni di andare a scuola a San Marino": il sindaco di Monte Grimano Terme Elia Rossi (foto) ha già pronta la contromossa rispetto al decreto del direttore generale regionale Marco Ugo Filisetti dei giorni scorsi che di fatto chiude la classe prima elementare ed obbliga gli alunni del piccolo comune ad essere accorpati con quelli di Mercatino Conca. "Non ho intenzione di cedere un solo centimetro su questa vicenda -spiega Rossi-. Ho già fissato un incontro per lunedì con il Ministro dell’istruzione di San Marino, che confina con noi e dista davvero pochi chilometri, per iniziare a ragionare su un possibile spostamento oltre frontiera di scuole elementari e medie del nostro comune. Lì avrebbero il tempo pieno e la refezione scolastica e probabilmente una considerazione maggiore di quella che apprendiamo ci riserva l’Ufficio regionale scolastico". In caso di accorpamento il sindaco Rossi aveva già fatto sapere che non ha intenzione di impiegare i mezzi del servizio di trasporto pubblico counale per portare i suoi bambini a scuola a Mercatino Conca: "Questa ennesima decisione sulla pelle dei piccoli comuni è inaccettabile -continua-. Se le istituzioni non vogliono più che alcuni cittadini vivano nei piccoli comuni lo dicano. Ma si faccia attenzione: questi cittadini sono risorse, sono custodi di un territorio, che hanno pieno diritto a vivere dove vogliono e non ad ammassarsi sulla costa. Chiediamo solo un trattamento equo e decisioni che non vadano sempre a nostro discapito". Anche la questione strutturale degli edifici scolastici è da rivedere per Rossi: "Noi abbiamo una struttura scolastica adatta alla sua funzione, sulla quale siamo anche intervenuti per renderla più moderna ed efficiente, a Mercatino Conca invece sono in atto ora i lavori sulla scuola e attualmente alcune classi sono spostate in altri edifici. Aggiungere altre classi non è certo comodo". Classe prima soppressa anche a Borgo Pace. Il sindaco Romina Pierantoni all’inizio pare non voler commentare la questione, visto anche la replica dell’Ufficio scolastico regionale alle sue dichiarazioni sul Carlino, poi però non riesce a trattenersi: "La soppressione di una classe prima è una decisione che non possiamo accettare -commenta-. Si stanno minando le basi del vivere nei piccoli borghi: arrivare in pochi anni alla chiusura della scuola vuol dire privare un comune della sua identità, delle sue radici e dello slancio verso il futuro. Forse sarebbe ora che, invece di spendere parole vuote sulla volontà di rilanciare i piccoli borghi, si facessero azioni concrete per i territori di montagna e i comuni più piccoli. Quello che più mi dispiace è che siamo amministrati da persone che danno dimostrazione di non conoscere i territori, perché se ne avessero coscienza saprebbero cosa comportano le scelte".

Andrea Angelini