ANNA MARCHETTI
Cronaca

Terme a secco: "Il progetto che fine ha fatto?"

L’Udc chiede di capire a che punto siano i propositi di rilancio, con hotel a 5 stelle, clinica specialistica ecc... E accusa il Comune

Terme a  secco:  "Il progetto che fine ha fatto?"

Terme a secco: "Il progetto che fine ha fatto?"

Un progetto da 41 milioni di euro e 700 posti di lavoro che non ha ancora preso forma. L’Udc torna ad accendere i riflettori sulle Terme di Carignano e sul progetto presentato dal gruppo Romani a ottobre 2022: l’idea era quella di costruire un centro avanzato nel settore del benessere e della cura, con il valore aggiunto di ben 5 acque termali: Beatrice, Bevana, Angiolella, Orianna, Sara. A chiedere chiarezza sul futuro delle Terme di Carignano è il responsabile Udc Fano, Stefano Pollegioni, che ieri mattina insieme ai vertici del suo partito, tra cui il presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche Dino Latini, ha convocato una conferenza stampa per rompere "il silenzio tombale" calato sulle Terme. "Siamo stati a Carignano poco tempo fa – ha aggiunto Pollegioni – e abbiamo notato un degrado e un abbandono davvero preoccupanti". "Degrado e abbandono" in contrasto con il progetto di rilancio presentato dal gruppo Romani che puntava alla realizzazione di una clinica privata polispecialistica, a vocazione ortopedica, ad un hotel a 5 stelle e ad una Spa con piscine.

"Dov’è finito tutto questo", si chiede Pollegioni che chiama in causa il sindaco Massimo Seri. "Come un buon padre di famiglia dovrebbe farci sapere se quel progetto si può ancora attuare. Mi preoccupa che nel Prg non sia stato previsto alcun sviluppo per quell’area".

"Il compito di un Comune – secondo la capogruppo di Fd’I Lucia Tarsi – non è solo quello di occuparsi delle bellezze urbanistiche ma anche di dare impulso ai privati e di fare da collante tra questi e la città".

Ma per Fausto Baldarelli della Cna la risposta al quesito posto da Pollegioni arriverà a breve: "Il 20 febbraio scadono i termini per la presentazione delle osservazioni al Prg: vedremo se ci saranno quelle relative al progetto termale". Neppure dalla Regione, ieri rappresentata da Latini, sono state fornite novità sul futuro dell’area termale e sulle reali intenzioni della proprietà.

Latini infatti si è limitato a dire che "le Terme sono una grande opportunità e che, per l’avvio del progetto, serve il lavoro e l’impegno di tutti".

L’attenzione di Beatrice Morbidoni del comitato "Riapriteci le Terme di Carignano" si è soffermata sulla tutela delle acque termali demaniali: "Chi può – ha detto Morbidoni – intervenga". Il presidente di Federalberghi Luciano Cecchini ha insistito da parte sua sull’importanza delle Terme "come occasione per gli alberghi di lavorare tutto l’anno" sottolineando come a distanza di tempo ancora si parli del futuro di porto, aeroporto e terme.