Pesaro, le tocca il seno nell’ascensore. Condannato il coinquilino

Processo, la difesa: "Ma io ho preso la spalla"

Violenza sulle donne

Violenza sulle donne

Pesaro, 19 ottobre 2018 - Erano coinquilini in un palazzone di Baia Flaminia, ma non si erano mai parlati prima. Solo incrociati. Un giorno, nel giugno del 2016, una signora, trentenne, arriva a piano terra scendendo con l’ascensore. In quel momento, è un pomeriggio, attende di salire in casa un cingalese, di professione pescatore, venticinquenne, che vive in quel palazzo da tempo. Ha in mano una birra. Nell’incrociarsi davanti alle porte dell’ascensore, l’uomo tocca il seno della donna. Lei reagisce, urla, lui se ne torna in casa. Ma ben presto si accorge che la coinquilina non ha dimenticato. Infatti è andata a querelarlo per quel strofinamento o palpeggiamento.

L’altro ieri è si concluso il processo. L’uomo, difeso dall’avvocato Massimiliano Tonucci, è stato condannato a 1 anno e 2 mesi di reclusione per il reato di violenza sessuale con l’attenuante della minore gravità. Il processo, avvenuto con rito abbreviato, ha permesso al difensore di dire che non c’era intenzionalità nel gesto, ricordando che l’uomo stava facendo rientro in casa dopo una notte e una mattina di lavoro al porto. Aveva delle birre e probabilmente era alticcio.

L’imputato ricordava inoltre di aver toccato inavvertitamente una spalla e non il seno e se anche l’avesse fatto chiedeva scusa. Ma la donna, che non si è costituita parte civile nel processo, ha riferito durante la sua audizione avvenuta alcuni mesi fa di aver visto il suo coinquilino avventarsi verso di lei con l’intenzione di toccarla e palpeggiarla, gesto che poi è riuscito a mettere in pratica. In pratica, per la donna non c’erano dubbi sull’intenzionalità di palpeggiarla e per questo non ci ha pensato nemmeno un attimo nel decidere di querelare il coinquilino ma ha evitato di costituirsi parte civile. Il gup ha accolto le tesi dell’accusa condannandolo ad 1 anno e 2 mesi di reclusione.