Torraccia a rischio? "Qui il biolaboratorio non si può realizzare"

Il consigliere d’opposizione Dallasta mette in guardia: "Il fiume Foglia può allagare l’area. Lo dimostra quello che è avvenuto in via Furiassi".

Torraccia a rischio?  "Qui il biolaboratorio  non si può realizzare"

Torraccia a rischio? "Qui il biolaboratorio non si può realizzare"

"L’ho sempre pensato ora ne sono assolutamente convinto: dietro il Palavitri non può essere realizzato l’ampliamento dell’Istituto zooprofilattico: l’area è esondabile – dice il consigliere comunale di centrodestra Giovanni Dallasta –. Qui il fiume Foglia può allagare come dimostrano gli oltre sessanta centimetri di acqua in fondo a via Furiassi, a soli 600 metri di distanza da noi. Del resto le associazioni ambientaliste l’avevano già evidenziato: ora il rischio è assolutamente evidente".

Sono passate da poco le 11 del mattino di mercoledì, l’allerta meteo è ancora arancione. Con Dallasta lasciamo il lotto dove l’Istituto zooprofilattico potrebbe realizzare il proprio ampliamento e ci spostiamo in fondo a via Furiassi dove si forma un capannello di persone. Per ragioni diverse arriva la municipale, arrivano i tecnici del centro operativo con il presidente del Consiglio, Marco Perugini; arrivano dei residenti preoccupati per l’acqua (non pensano minimamente all’Istituto zooprofilattico); arriva la consigliera comunale di opposizione Lisetta Sperindei con altre persone. La consigliera, ribadisce la propria assoluta contrarietà all’Istituto zooprofilattico: ha preoccupazioni di tipo sanitario ben aldilà delle osservazioni di tipo urbanistico fatte da Dallasta il quale continua: "L’Istituto zooprofilattico va fatto in area rurale, non in mezzo alle case e men che meno in un’area esondabile – dice Dallasta, scuotendo la testa davanti a quello specchio d’acqua da cui spunta fuori, solo per tre quarti un furgone della Croce Rossa –. Anche perché l’Istituto prevede le stalle contumaciali all’aperto per lo stallo di animali qualora siano sequestrati per varie ragioni: maiali, mucche, vitelli. Inoltre va fatto in campagna perché si può facilmente interdire la zona al pubblico con maggiore facilità, qualora serva garantire un isolamento dell’Istituto che si occupa di veterinaria e malattie infettive veterinarie. Qui è un’area depressa: è al livello del Foglia se non più basso. Si allaga con i fossi anche se non esonda. Fare un Istituto zooprofilattico qui non è gestibile. Del resto la collocazione in quest’area è casuale...". Dallasta ricorda infatti le ragioni che hanno portato la questione in Consiglio: "In quest’area l’istituto Zooprofilattico aveva giù un terreno e si sarebbe potuto ampliare acquisendo un altro lotto dal Comune".

Solidea Vitali Rosati