"Tra noi solo marchigiani Qui nessun paracadutato"

Il Movimento Cinque Stelle presenta chi corre per il Parlamento e precisa: "Anche per questo motivo la nostra regione è sempre stata abbandonata"

I candidati marchigiani del Movimento 5 Stelle si presentano alla regione. E al capoluogo, dove ieri il capolista alla Camera Giorgio Fede ha sottolineato, "con orgoglio", un fatto: "Siamo gli unici che rappresentano davvero le Marche. Siamo tutti marchigiani, qualificati e competenti, con esperienze parlamentari e amministrative. Gli altri partiti eleggeranno paracadutati senza interesse per la regione. Anche per questo le Marche sono sempre state abbandonate. Inoltre nessuno di noi ha interrotto alcun mandato, disattendendo alle promesse fatte agli elettori". I 5 Stelle ribadiscono la loro diversità, messa però a dura prova dagli inevitabili compromessi che la politica impone. Il problema numero uno delle Marche, e di Ancona? Le scarse infrastrutture, con il conseguente ‘isolamento’. Fede parla di "regione ancora irraggiungibile. E’ solo grazie a un nostro emendamento se saranno garantiti voli di linea tra Falconara e Milano, Roma e Napoli, a prezzi calmierati. Ed è grazie alla nostra azione ai lavori pubblici se si riparla di arretramento e allargamento della A14, se sono arrivati 5 miliardi per la ferrovia adriatica, e in particolare per il potenziamento da Bologna a Bari, e se si è mosso qualcosa per la Orte-Falconara".

A chi promette un milione di posti di lavoro Fede replica che "solo con il Superbonus ne abbiamo creati 650mila". Con Fede c’erano Rossella Accoto, Mirella Emiliozzi e Gabriele Santarelli (listino della Camera); il capolista Roberto Cataldi, Veruschka D’Ascenzio, Sergio Romagnoli e Samuela Melini per il Senato. Il sottosegretario Accoto difende il criticatissimo reddito di cittadinanza, consapevole che è "perfettibile", e ricorda che "grazie a noi è stato finanziato il sistema duale per il dialogo fra imprese e scuole con 630mila euro solo per le Marche". L’ex sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli cita il "fiorire di migliaia di cantieri grazie al Superbonus" e l’assegno unico familiare, mentre Mirella Emiliozzi, segretario della Commissione Esteri e vicepresidente del Comitato per il commercio estero, ricorda l’aiuto dato alle aziende per l’internazionalizzazione, e il Superbonus, che "ha contribuito a portare il PIL al 6.5%, finché Draghi non lo ha modificato per ben 14 volte bloccandone l’efficacia. Tra i nostri impegni c’erano anche le comunità energetiche. Grazie ad esse oggi gli italiani non avrebbero bollette da capogiro".

Il giurista ed ex deputato Roberto Cataldi, presentando i candidati al Senato elenca le cose fatte, come la legge ‘Spazzacorrotti’ e la riforma del processo civile, e poi tocca un tasto dolente: la ricostruzione nelle zone terremotate: "Abbiamo ereditato una burocrazia legislativa folle. Abbiamo fatto proposte di legge per semplificarla e per costruire in deroga".

r. m.